Tagli alla sicurezza, niente benzina per la polizia

Tagli alla sicurezza, niente benzina per la polizia

La sinistra cambia il capo della polizia ma lascia i poliziotti a secco. Ecco così che nella capitale, all’ingresso della nuova sede della polizia stradale di Roma, in via Statilia, tra Porta Maggiore e San Giovanni, spunta fuori all’improvviso un cartello dal sapore d’altri tempi: rifornimento consentito max 20 litri per mezzo. Segna rosso il quadro della sicurezza Italia. Il ministero degli Interni in bolletta chiede un ultimo sacrificio ai suoi uomini: parsimonia con la benzina, oculatezza da buon padre di famiglia quando si va al distributore.
E se il ladro scappa e percorre un bel po’ di chilometri, pazienza. Va inseguito fin dove si arriva. Che farne poi dei continui ordini di servizio impartiti dallo stesso Viminale alle questure di mezz’Italia, prima fra tutte quella capitolina, sede numero uno degli obiettivi cosiddetti «sensibili» del terrorismo internazionale? Pattugliamenti notturni alle sedi d’ambasciate, di agenzie interinali, degli stessi edifici appartenenti alla pubblica sicurezza, caldeggiati dall’intelligence negli ultimi tre mesi e rimbalzati alla questura di via di San Vitale restano, dunque, carta straccia o poco più. «Il contingentamento non vale solo per la stradale ma anche per le volanti della questura - spiega Guglielmo Frasca, della Consap -. I soldi per la benzina stanno finendo, solo a Roma trentacinque auto restano inchiodate nelle officine perché mancano i fondi per ripararle. Come si può parlare di sicurezza ai cittadini quando non si è in grado nemmeno di mettere su strada una volante a pieno servizio?». Dal 16 gennaio i rubinetti che alimentano la questura romana sono sempre più chiusi. Prima ci si è messa una riorganizzazione del reparto volanti contestata dagli stessi agenti addirittura con una petizione interna: in pratica il giro delle pattuglie è stato stravolto dopo decenni in funzione anche del taglio netto alle uscite in notturna delle auto dei singoli commissariati di zona.
Una mannaia caduta tra capo e collo sulla macchina della prevenzione capitolina motivata dalla mancanza di risorse: uomini e... benzina, appunto. All’aeroporto di Fiumicino il distributore interno è off limits da un bel po’. E non c’è da stupirsi nemmeno se, per la solita mancanza di mezzi e per evitare una misera figura davanti agli occhi di mezzo mondo, a scortare sottobordo Gorge W.

Bush e consorte, in occasione della loro visita nel Bel paese lo scorso 8 giugno, la Polaria abbia mandato la sua squadra laser a bordo nientemeno che di un Hammer preso in prestito da un privato cittadino e trasformato con kit di palette, muffola e scritte ministeriali adesive, in un perfetto semiblindato della polizia di Stato. Il trucco? Semplice, è bastato coprire le targhe civili con gli adesivi provvisori. Tanto è bastato per non sfigurare accanto ai colleghi d’Oltreoceano. Tanto basta per capire come sta messa la polizia italiana.

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