Tamburrini, il portiere che fu torturato nella Buenos Aires dei colonnelli

Un portiere nel calcio non è un'ala, non deve essere veloce. Ma quando finisce arrestato - non per scommesse o per droga - ma per reati politici imprecisati, come nell'Argentina di trent'anni fa, nemmeno la maglia di una squadra professionista esentava dal finire in una prigione improvvisata dopo il colpo di Stato. Capitò a Claudio Tamburrini, la cui storia è raccontata in Cronaca di una fuga di Israel Adrián Caetano, presentato in concorso all'ultimo Festival di Cannes. Nudi e incatenati in una stanza di una villa periferica di Buenos Aires, altri prigionieri come lui attendono i turni delle torture, finché si presenta l'occasione di scappare.

Il film ha dunque i limiti connessi alla trama: oltre un'ora di detenzione, senza possibilità di sentire dialoghi, anziché gemiti, fra angherie e paure, per arrivare alla catarsi degli ultimi minuti, con la gara a chi corre più nudo e soprattutto più libero.
CRONACA DI UNA FUGA di Israel Adriàn Caetano (Argentina, 2006) con Rodrigo De La Serna, Plabo Echarri. 102 minuti

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