Tangenti, Bersani insiste ancora: "Noi del Pd però siamo diversi..."

Bersani in una lettera al Corriere: "Non rivendichiamo una diversità genetica, ma una diversità politica". Poi però ammette: "Non siamo immuni da sospetti". Penati annuncia le sue dimissioni da vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia. I pm: Di Caterina come Greganti. "100 milioni a Botteghe oscure". E si riapre pure il dossier Serravalle

Tangenti, Bersani insiste ancora: 
"Noi del Pd però siamo diversi..."

Roma - "Noi non rivendichiamo una diversità genetica. Vogliamo dimostrare una diversità politica". Con queste parole il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, rompe finalmente il silenzio e commenta lo scandalo tangenti che ha colpito l'ex responsabile della segreteria, Filippo Penati. Per questo motivo, sottolinea l'esponente del Pd, "la magistratura faccia serenamente e fino in fondo il suo mestiere", con l'auspicio che Penati "possa vedere presto riconosciuta l’innocenza che rivendica con tanta forza".

"Non siamo immuni da sospetti" Bersani scrivendo una lettera al Corriere della Sera chiarisce quali sono i principi del partito nell’affrontare la vicenda che ha coinvolto Penati, indagato per corruzione, concussione e finanziamenti illeciti del partiti in merito all'inchiesta della procura di Monza sull'area Falck, dimessosi dai suoi incarichi nel Pd. "Il Pd è totalmente estraneo - prosegue Bersani - ai fatti oggetto di indagine a Monza e altrove. Ci tuteliamo e ci tuteleremo in ogni sede legale, contro chiunque affermi o insinui il contrario. In caso di inchiesta, le istituzioni e il partito, in attesa che le cose si chiariscano, non devono essere messi in imbarazzo e devono poter agire in piena serenità".

La questione morale Ma, Bersani non nega il "turbamento che ci viene dalle indagini in corso. Sappiamo, anche per il futuro, di non poter essere immuni da sospetti più o meno fondati e da rischi. Dobbiamo aprire quattro occhi e fare tutto quanto ci è possibile per migliorare procedure di garanzia ed evitare che venga oscurata la nostra missione".

Una legge anti corruzione Poi rilancia "una legge sui partiti che garantisca bilanci certificati, meccanismi di partecipazione e codici etici pena l’inammissibilità a provvidenza pubbliche o alla presentazione

di liste elettorali". E' arrivato inoltre, secondo Bersani, il momento di approvare "una legge anti corruzione da troppo tempo insabbiata dal governo in Parlamento", per "togliere l’acqua in cui la corruzione può nuotare".

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