Cronache

Tangenti a Sanremo, prosciolti l’ex sindaco Bottini e Bissolotti

A causa delle accuse, il centrodestra aveva perso il Comune. Ora i 18 indagati sono stati riconosciuti innocenti

I filoni di indagine riguardavano la realizzazione del teatro del mare a Sanremo, l'aggiudicazione e la gestione dell'Accademia della Canzone, l'affidamento delle manifestazioni del Comune, l'organizzazione del concerto di Eros Ramazzotti e l'appalto per il ristorante Biribissi del casinò. «Sono sempre stato fiducioso nella giustizia, ma ho passato un periodo bruttissimo, mi hanno tolto tutto quello che avevo - ha commentato Esposito - Vedremo a fine dibattimento se chiedere i danni per quello che ho subito».
Dura nei commenti anche la moglie, Lola Marini, tre anni fa finita nel carcere femminile di Pontedecimo. «Spero che questo serva di lezione - ha detto - non si può mandare in carcere una persona solo perché moglie di qualcuno». Il primo sviluppo era stato politico, il sindaco Bottini aveva subito presentato le proprie dimissioni irrevocabili, comportando la caduta dell'amministrazione di centrodestra nel dicembre 2003. Alle elezioni anticipate, nella primavera seguente, il centrosinistra aveva conquistato la vittoria, salendo alla guida del Comune come mai era accaduto nella storia di Sanremo. Sono poi seguiti due anni di interrogatori, incidenti probatori e sedute di udienza preliminare concluse con la sentenza di ieri.
Tra le principali vittime politiche eccellenti Antonio Bissolotti, uomo potente di Forza Italia, salito ai vertici locali del partito e alla guida di uno degli assessorati più in vista d'Italia. «È una sentenza importante - ha detto il suo legale Alessandro Mager - perché va a ridimensionare in modo drastico il punto di vista dell'accusa».
Il giudice ha addirittura prosciolto due produttori discografici che avevano proposto un patteggiamento, condannando invece a 8 mesi in rito abbreviato Silvano Lorenzi, ex braccio destro di Esposito ed ora suo accusatore, per false fatturazioni.

L'unico filone rimasto ancora in piedi, per cui ci sarà un'udienza il prossimo 16 novembre, riguarda Bissolotti ed Esposito per un'ipotesi di corruzione e presunte fatture gonfiate.
Federico Marchi

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