NapoliIl Primo maggio scorso, il pedaggio della tangenziale di Napoli (l'unica in Italia ad essere a pagamento) è aumentato di cinque centesimi, passando da 70 a 75 centesimi (come sono lontani gli anni Settanta, quando, il costo era di trecento lire). Anzi no: per diverse migliaia di utenti, quella striscia di asfalto cittadina, venti chilometri circa che vanno dai raccordi autostradali alla zona flegrea, la tangenziale è aumentata di 10 centesimi. Raccomandati al contrario? No, affatto. Le macchinette che erogano il resto, non «sputano» le monetine da 5 centesimi, perché non ce ne sono a sufficienza, per soddisfare tutta l'utenza. In cambio, rilasciano un attestato che si può tramutare nella preziosa monetina, recandosi ad un qualsiasi Punto blu.
Ma vi immaginate un utente che per recuperare 5 centesimi, riprende la tangenziale, per recarsi al Punto blu più vicino, consegnare l'attestato per poi ritornarsene a casa (pagando altre due volte il pedaggio), felice e contento con il rimborso ottenuto? Peggio delle caramelle date al posto delle monetine negli anni Settanta, quando, c'era penuria di monetine: le 5 e le 10 lire (per non parlare delle venti lire, oggetto per collezionisti e quindi introvabili). E, peggio anche di quei miniassegni erogati e poi ritirati perché giudicati illegali.
Ma, qualcuno ha fatto un po' di conti, sul «business» (dai, si scherza...) dei 5 centesimi della Tangenziale di Napoli. Ogni giorno, sull'asfalto sfilano, tra auto e moto, oltre 350 mila utenti (quasi raddoppiati, rispetto ai duecentomila e più di 30-35 anni fa). Il disponibilissimo ufficio stampa della Tangenziale ha reso noto che, il 50% di automobilisti e motociclisti, si serve dei caselli, serviti dagli operatori. Il restante 50%, utilizza le corsie del Telepass, Viacard e senza il casellante. Proprio dove vige il sistema automatico: vaschetta, dove vengono lanciate le monetine, avviene l'inghippo. Se l'utente non è in possesso delle monetine contate, al posto del tintinnio del soldino da 5 centesimi, vede piovere nella vaschetta, l'attestato che gli dà la possibilità di riscuotere presso un Punto blu, il proprio credito.
Grasso che cola per la Tangenziale, dunque, anche se non c'è dolo, naturalmente. Al Corriere del Mezzogiorno, hanno fatto un calcolo: se il 50% degli utenti, utilizza i servizi automatici, almeno un 10% (circa 17.500 persone), paga cash. In soldini, per tutto il mese di maggio, la Tangenziale, avrebbe incassato una cifretta pari a poco meno di 29 mila euro, legittima, ma che non gli era dovuta. La Tangenziale, anche se con un po' di ritardo, è corsa ai ripari.
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