Tanta voglia di giocare I sorrisi a denti stretti di Oddo e Inzaghi, riserve

Il milanista e il laziale non hanno ancora «assaggiato» nessuna delle due gare mondiali E non dovrebbero giocare nemmeno con i cechi

nostro inviato a Duisburg

Non c’è solo il nervosismo evidente di Del Piero, anche se il suddetto continua a negare di essere inquieto. Lui, almeno, qualche minuto di questo Mondiale lo ha giocato. È bastato vedere la faccia scura di Pippo Inzaghi, mentre attraversava in silenzio il «serpentone» della mixed zone dello stadio di Kaiserslautern (unica eccezione, qualche autografo firmato con un sorriso forzatissimo) per capire il suo stato d’animo. E come lui Massimo Oddo, forse meno cupo in volto, ma sicuramente arrabbiato per non aver ancora «assaggiato» il campo.
Inzaghi mancava dalla nazionale dall’ottobre 2003, quando la sua doppietta all’Azerbaijan contribuì a una delle vittorie più larghe dell’era Trapattoni. I guai fisici legati al ginocchio condizionarono il suo Europeo, trascorso a guardare la disfatta dei compagni di squadra. Con l’approdo di Lippi sulla panchina azzurra, Pippo non era mai stato convocato. Fino allo stage della Borghesiana, propedeutico per il ritiro premondiale a Coverciano. Negli studi di una trasmissione tv di Mediaset, a fine aprile, il ct viareggino gli assicurò la chiamata per lo stage e gli disse di tenersi pronto nel caso in cui Vieri non fosse riuscito a recuperare per l’infortunio. Cosa poi avvenuta: in un sol colpo Inzaghi ha superato Cassano, già da tempo accantonato da Lippi, e Lucarelli, pure protagonista della tournée americana di un anno prima. Ma le gerarchie interne al gruppo erano stabilite: Pippo era l’ultimo della lista, dietro anche a Del Piero. La Panini è corsa ai ripari, sostituendo sull’album dei Mondiali la figurina di Vieri con quella di Inzaghi. Lippi, invece, non ha cambiato idea. E anche sabato sera, quando avrebbe potuto, non ha tenuto in considerazione l’attaccante del Milan nemmeno per gli ultimi minuti. Eppure nella rifinitura del giorno prima era stato a lungo provato con il gruppo dei possibili titolari.
Del quale non fa parte nemmeno Massimo Oddo. A lungo fra i convocati lippiani della prima ora, ma poi chiamato con il contagocce tra ottobre 2004 e novembre 2005. «Non siamo qui a fare le belle statuine», disse Oddo in uno degli ultimi giorni a Coverciano. L’incompatibilità tra Lippi e Panucci, legata a vecchie storie ai tempi dell’Inter, ha fatto sì che Oddo - protagonista di un ottimo campionato – restasse la principale alternativa nel ruolo di terzino destro. Alternativa a Zaccardo e a Zambrotta, rispolverato da Lippi in quel ruolo. E visto che negli intendimenti del ct contro la Repubblica Ceca i terzini saranno proprio lo juventino e Grosso, Oddo dovrà digerire un’altra panchina.

«La concorrenza in Nazionale è forte, ma ciascuno di noi cercherà di ritagliarsi il suo spazio e farà il possibile per mettere in difficoltà l’allenatore», le parole di Oddo prima della partenza per la Germania. Per ora lui non è riuscito a farlo.

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