Mariateresa Conti
Poteva limitarsi alliniziale «il bilancio personale lo tengo per me». Glissare con nonchalance. Far finta di niente, per decenza, per la traballante serenità familiare, per sperare di avere ancora uno straccio di futuro politico. E invece no. Gianfranco Fini sè rifatto male da solo poiché sa che ogni volta che parla della casa di Montecarlo donata ad An dalla contessa Anna Maria Colleoni «per la buona battaglia» (svenduta invece a due società off-shore caraibiche e poi abitata dal cognato Giancarlo Tulliani) perde la faccia oltre ai pochi consensi rimasti. Il presidente della Camera, intervistato ieri a SkyTg24 da Maria Latella, ha voluto strafare. È tornato su quella ferita mai rimarginata attaccando Silvio Berlusconi, il direttore dellAvanti! Valter Lavitola e indirettamente pure questo quotidiano responsabile di uninchiesta giornalistica lodata dal Fatto di Travaglio con fatti che la procura di Roma ha giudicato tutti veri. «Credo che campagna di calunnia come quella mai sia stata organizzata...», risponde il leader Fli alla Latella, che gli chiede di tracciare un bilancio di quella vicenda a un anno esatto dal videomessaggio in cui Fini giurò (sic!) che se fosse emerso che il cognato Giancarlo era il proprietario della casa lui si sarebbe dimesso. Quindi laffondo: «Un anno dopo mi sono preso anche qualche soddisfazione, perché mi sembra che un faccendiere oggi agli onori delle cronache, Lavitola... non mi sono meravigliato quando ho appreso fosse ospite dellaereo presidenziale con Berlusconi a Panama o ospite, o meglio presente, nei colloqui tra il nostro ministro Frattini e autorità panamensi (circostanza smentita dalla Farnesina, ndr). Quando ci si circonda di personaggi come quelli è di tutta evidenza che cè qualcosa di poco trasparente, anche nella presentazione di alcuni documenti patacca...».
Ma certo, tutto chiaro. È colpa di Lavitola, e che sciocchi i pm della Procura di Roma a indagare per sette mesi su questa storia con i guanti bianchi (Fini indagato per un giorno, ricordate?, quello della richiesta di archiviazione) senza ascoltare leditore. Tutta colpa di quel Lavitola che nellaffaire Montecarlo entra solo alla fine della storia per aver pubblicato su LAvanti! une-mail caraibica del broker Jospeh Walfenzao che indica nel titolare della società ombra, proprietaria dellappartamento di rue Princesse Charlotte 14 a Montecarlo, Giancarlo Tulliani, che è anche linquilino.
Tutta colpa di Lavitola, dunque. Ma è proprio così, signor presidente della Camera? Ci risponda, se può. È stato Lavitola a piazzare nella casa di Montecarlo suo cognato? È stato lui, Lavitola, a scoprire che An aveva un appartamento nel Principato? Lui che ha indicato la off-shore che ha fatto laffare? Cè forse Lavitola dietro la seconda off-shore che ha acquistato dalla prima e che come inquilino, fra milioni, ha trovato il fratello di sua sorella? È stato Lavitola a impedire ad An, per dieci anni, di non alienare il bene e di cambiare idea solo quando sè presentata la società caraibica in contatto con suo cognato? Lavitola ha avuto un ruolo nel bloccare lofferta da oltre un milione del senatore ex An, Antonino Caruso? E i testimoni che dicono di averla vista insieme alla sua signora nella palazzina di rue Princesse Charlotte sono tutti a libro paga di Lavitola? O magari è stipendiato da Lavitola il teste del mobilificio romano Castellucci che giura di averla vista accompagnare Elisabetta per lacquisto di una cucina Scavolini per la casa allestero? Forse è stato il carabiniere latitante Enrico La Monica, indagato con Lavitola nellinchiesta P4, a scattare le foto pubblicate che provano come quella cucina che lei disse essere a Roma in realtà era assemblata nella casa monegasca di Giancarlo? E lei, presidente, come faceva a conoscere quella data esatta di un passaggio tra società off-shore delle quali lei aveva detto di non sapere nulla? E faranno parte del complotto di Lavitola anche larchitetto e gli operai che hanno parlato di Tulliani come di colui che sembrava il proprietario della casa. Di certo fu Lavitola a suggerire a Elisabetta Tulliani di scrivere e-mail al maggior costruttore monegasco, Luciano Garzelli, per la ristrutturazione. E ancora.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.