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Il Tar conferma l’ordinanza antivetro del prefetto

Giacomo Legame

La sicurezza prima degli incassi. Confermata l’ordinanza con la quale il Prefetto di Roma, Achille Serra, ha vietato fino al 30 novembre la vendita notturna (dalle 20 alle 4) per asporto di tutte le bevande in vetro o in lattina, nelle zone di Trastevere, San Lorenzo e Campo de’Fiori. Un’ordinanza che secondo gli esercenti avrebbe «provocato una netto calo degli incassi per gli esercenti del centro storico».
Lo si legge nel ricorso presentato davanti al Tar da Confesercenti, Confcommercio e alcuni commercianti e discusso ieri. «La differenza tra il mese di ottobre e la prima parte di novembre è evidentissima - si legge nel documento - individuando cali di incasso che mediamente si collocano tra il 30 per cento e il 50 per cento, con punte addirittura del 70. Un pregiudizio quindi enorme, che affligge inopinatamente dei soggetti che nulla hanno a che fare con i problemi di ordine pubblico, e che anzi null’altro fanno che svolgere la propria attività commerciale».
Due le argomentazioni che erano alla base della contestazione: la ritenuta assenza dei presupposti che devono giustificare l’emissione di un provvedimento urgente; e il fatto che l’ordinanza, ad avviso degli stessi ricorrenti, penalizza il commercio delle zone off limits per le lattine e le bottiglie in vetro.
Confesercenti, Confcommercio e alcuni commercianti, ritenevano che su questi ultimi, «si scaricano - si legge nel ricorso - le conseguenze di una presunta emergenza dovuta (oltre che all’inciviltà di molti, si intende) alla perdurante e reiterata incapacità delle amministrazioni di far rispettare la legge e l’ordine pubblico».
Sotto questo aspetto, l’iniziativa del Prefetto «è altresì illegittima - si continua a leggere nel ricorso - perché si traduce in una misura che irragionevolmente incide sulla libertà di iniziative economiche, piuttosto che nel ricorso alla vigilanza e alla repressione di coloro che si rendono responsabili dei comportamenti incivili e vietati ai quali si vorrebbe porre rimedio».
Ma ieri mattina la I sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, presieduta da Luigi Tosti, ha respinto la richiesta di sospensione dell’ordinanza. I giudici del Tar, nel motivare la loro decisione, hanno ritenuto che «nel bilanciamento degli opposti interessi - si legge nel provvedimento - appare prevalente quello della parte pubblica, in considerazione delle superiori e generali esigenze di ordine e sicurezza pubblica cui risulta preordinato l’atto impugnato».
Il Tar ha inoltre ritenuto che «non risulta altresì comprovato il requisito del danno grave e irreparabile, sia in relazione all’entità dell’asserita perdita patrimoniale di ciascuna delle imprese costituenti la parte ricorrente sia in relazione al residuo periodo di efficacia dell’atto impugnato».
Da ciò, la decisione di respingere le richieste formulate dalla Confesercenti, dalla Confcommercio e da alcuni operatori commerciali delle zone di Trastevere, San Lorenzo e Campo de’ Fiori.


Contro la stessa ordinanza del prefetto Serra è pendente un ulteriore ricorso amministrativo che è stato proposto congiuntamente dall’Associazione nazionale industriali del vetro «Assovetro» e dalla società «Zignago Vetro SpA». Un ricorso, questo, la cui discussione è stata iscritta a ruolo del Tribunale Amministrativo del Lazio per il prossimo 7 dicembre. La battaglia continua.

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