Tassi, rialzo fino all’1,75% Salgono mutui e prestiti E in Grecia torna la paura

La Bce non ha ancora aumentato i tassi ufficiali, lo farà quasi certamente in aprile; ma già sono cresciuti in gennaio i tassi sui mutui casa e per il credito al consumo. Allo stesso tempo, rileva la Banca d’Italia, sono leggermente calati i tassi sui depositi bancari e sui prestiti di grande importo (oltre il milione di euro) alle imprese.
Il tasso della Banca centrale europea è ancora fermo al minimo storico dell’1%, ma secondo il governatore della Bundesbank Axel Weber è possibile un rialzo fino all’1,75% nel corso del 2011: «Queste sono le attese del mercato, non vedo perchè correggerle», ha detto Weber all’agenzia Bloomberg. La prossima riunione del Consiglio della Bce è fissata per il 7 aprile, e i mercati scommettono su un aumento dei tassi di un quarto di punto, all’1,25%. In Grecia e Portogallo i tassi sui titoli pubblici hanno raggiunto ieri livelli da record: i primi al 12,7%, i secondi al 7,54%. I mercati diffidano ancora dei Paesi più deboli dell’Eurozona. E secondo l’economista Nouriel Roubini, la Bce farebbe un errore a rialzare i tassi troppo presto.
Nell’attesa delle decisioni di Francoforte, i tassi interbancari come l’Euribor - al quale sono ancorati in gran parte i mutui casa a tasso variabile - hanno incominciato a muoversi all’insù da settimane. In gennaio Bankitalia ha rilevato una crescita media al 3,36% rispetto al 3,18% di dicembre. È il livello più elevato dal dicembre 2009.
Se i tassi dovessero aumentare di mezzo punto percentuale, fanno rilevare gli esperti del settore, per un mutuo da 100mila euro si pagherebbero dai 10 ai 15 euro al mese in più, a seconda della durata. Se l’incremento fosse superiore, si potrebbe arrivare a un maggior costo di 20-30 euro al mese.
Per quanto riguarda il credito al consumo, i tassi di gennaio sono arrivati in media all’8,78% contro l’8,33% di dicembre. Gli interessi riconosciuti sui conti correnti sono diminuiti marginalmente dallo 0,36 allo 0,35%. Questo, secondo fonti bancarie, si spiega col fatto che ormai fra l’80 e il 90% dei conti correnti è «a pacchetto» oppure online, contratti che non prevedono interessi. L’Abi farà il punto della situazione del credito mercoledì, nella riunione mensile dell’esecutivo.


Bankitalia segnala anche il calo dei depositi bancari del settore privato (-1,7%) mentre è cresciuto il ricorso ai prestiti (+4,8% in ragione d’anno rispetto al 3,6% registrato in dicembre). Sostanzialmente stabile (dal 29,9 al 30%) il tasso annuale di crescita delle sofferenze.

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