Tassisti pronti allo sciopero se la trattativa salta

Le notizie che arrivano da Roma non sono incoraggianti. «Le misure offerte dai tassisti sono insufficienti» ha detto ieri il ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani. Oggi i tecnici del suo ministero e sindacati dei tassisti si ritroveranno per discutere delle modifiche al decreto che liberalizza le licenze. Modifiche chieste dai conducenti con cinque giorni di sciopero ma che Bersani concederà «solo se arriveranno proposte alternative» più consistenti dei turni allungati e doppio conducente messi sul piatto dai sindacati. E se la trattativa salterà? I tassisti di Milano sono pronti a riprendere gli scioperi. «Il decreto Bersani rovina la categoria - si sente ripetere nei posteggi -. Abbiamo fermato i blocchi solo perché ci hanno promesso delle modifiche». Più cauti i loro sindacati. «Per il momento la trattativa è aperta, non è corretto parlare di proteste - ricorda Raffaele Grassi del Satam -. I tassisti sono arrabbiati? Lo so bene, spero che il governo non rompa il dialogo». Per Alfonso Faccioli, uno dei sindacalisti più ascoltati, è stato un errore revocare lo sciopero in programma ieri: «Ora possiamo solo aspettare - spiega -.

Bersani vuole annullare il nostro ruolo, dando ai Comuni la possibilità di aumentare ogni anno le licenze di un certo numero senza il bisogno di trovare l’accordo con i sindacati. Se mi rimetterò a capo della protesta? No, passo il megafono a chi sta trattando a Roma».

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