da Desenzano sul Garda (Brescia)
Sempre più presente nelle pagine finanziarie dei giornali per la joint-venture con Fiat e per lofferta di acquisto di Land Rover e Jaguar alla Ford, Tata è tuttora poco nota in Italia e in Europa per le auto che produce.
La casa asiatica, che è una delle 91 società che compongono limpero finanziario di Ratan Tata (15 miliardi di dollari il fatturato 2006), è invece presente in Italia dal 1994, anno in cui la Melian di Salorno (Bolzano), ne iniziò limportazione e la distribuzione. Alla gamma attuale, recentemente rinnovata, composta dalla berlina Indica, la wagon Indigo e il Suv compatto Safari, va in questi giorni ad aggiungersi il nuovo pick-up Xenon, un modello che inaugura unepoca di cambiamenti molto profondi nelle strategie di Tata per lEuropa, dove intende aumentare significativamente la presenza con tanti nuovi modelli in segmenti finora inesplorati, veicoli che saranno messi a punto nel Centro ricerche e sviluppo che Tata ha aperto in Gran Bretagna, dove, entro il 2010, saranno impiegati 800 tra ingegneri e tecnici. Questaria di cambiamento si percepisce nel design dello Xenon (cabina singola o doppia), tracciato dal britannico Concept Group International, che si stacca completamente dalle linee anonime del precedente pick-up, del quale è stata però conservata la solida e rude struttura, con telaio in acciaio a traverse e longheroni e asse posteriore rigido a balestre. La trazione integrale, definita part time, è del tipo a inserimento manuale con marce ridotte, mentre il propulsore, di lontane origini Psa Ford e adattato dallaustriaca Avl, è il turbodiesel 2.2 Dicor da 140 cv di potenza massima.
Tata volta pagina e presta più attenzione allo stile
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