Cinema

"Tax credit e premi agli stranieri che producono con attori italiani"

Il sottosegretario al ministero della Cultura annuncia le misure del governo a favore del nostro cinema: "Via ai biglietti a 3,5 euro"

"Tax credit e premi agli stranieri che producono con attori italiani"

È, come sempre, un fiume in piena Lucia Borgonzoni, per la terza volta sottosegretario del Ministero della Cultura con delega al cinema e all'audiovisivo. Tante le idee, le iniziative e i temi caldi su cui l'esponente politica della Lega, bolognese doc, sta lavorando a partire dai risultati ottenuti in un recente viaggio a Hollywood, dove ha anche inaugurato la stella sulla Walk of Fame di Giancarlo Giannini.

Com'è andata?

«Direi molto bene anche perché ho scongiurato un pericolo. Girava infatti una strana voce sul taglio degli incentivi fiscali alle produzioni cinematografiche ossia il tax credit fondamentale per l'indotto che crea, anche sul turismo. Ho avuto la possibilità di incontrare i dirigenti degli Studios e delle piattaforme, uno ad uno, spiegando che il nostro Paese è pronto ad accogliere sempre più produzioni straniere. E ho ricevuto risposte entusiastiche anche perché a Hollywood hanno grandissima ammirazione per le nostre maestranze e hanno il mito di Cinecittà. Con me c'era la sua presidente, Chiara Sbarigia, con cui, proprio sulla formazione di nuove maestranze, stiamo investendo 9 milioni di euro».

A questo proposito, recentemente Pierfrancesco Favino s'è lamentato del fatto che gli americani, quando vengono a girare in Italia usufruendo peraltro delle nostre facilitazioni fiscali, «ci tolgono anche i ruoli di italiani».

«Stiamo lavorando su questo, lo sa Unita (l'associazione degli attori, ndr) perché introdurremo una premialità per le produzioni straniere che, se impiegano attori italiani, riceveranno più sgravi. Però non li possiamo obbligare, né togliergli i finanziamenti. Quello che possiamo fare è creare strumenti di promozione all'estero per raccontare la bravura dei nostri interpreti, soprattutto giovani».

Parlando di investitori esteri, negli ultimi anni molte case di produzione italiane sono passate nelle loro mani.

«Per evitarlo stiamo creando strumenti per incentivare le aggregazioni di impresa, favorendo la costruzione di holding per inserirsi con più forza nel mercato. Grazie anche al Credito Sportivo culturale saranno messi a disposizione prestiti a tasso molto agevolato le cui rate verranno eliminate, se le società seguiranno degli step sull'assunzione di personale o sull'acquisizione di library di film».

E le sale? Che cosa si può fare per far tornare gli spettatori?

«Stiamo lavorando a una grandissima promozione estiva che annunceremo durante la serata dei Premi David di Donatello il 10 maggio, e che potrà contare su fondi mai stanziati prima: 21 milioni di euro. È fondamentale la destagionalizzazione e per questo lavoreremo molto sul cinema italiano proponendo i biglietti a 3,50 euro».

Si tratta della piattaforma con lo Spid annunciata mesi fa dal ministro Sangiuliano?

«In realtà quella modalità ce la siamo trovata, era stata prevista da Franceschini. Abbiamo cambiato l'impostazione per rendere accessibili le sale agli spettatori che non dovranno far nulla, se non acquistare i biglietti dei film italiani a 3,5 euro.

Poniamo così le basi anche per le estati future, ma già quest'anno, mi hanno assicurato, usciranno almeno 15 titoli nazionali di cui 4 o 5 di richiamo».

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