Doveva essere il giorno caldo dei taxi in consiglio comunale, e invece è stato un giorno caldo e basta. Il dibattito sulla delibera discordia che prevede laumento delle tariffe è infatti saltato a causa della mancanza del numero legale dovuta, assicura il capogruppo del Pdl Luca Gramazio a un «problema organizzativo» e non a una scelta della maggioranza. Una situazione di stallo dovuta anche ad una spaccatura nella maggioranza: i rampelliani favorevoli ai rincari ma contenuti e da subito mentre il Laboratorio per Roma dichiaramente avversi «perché non si può andare dietro ai tassisti ed entrare nel merito delle tariffe». Fatto sta che per la terza volta laula Giulio Cesare non ha potuto dibattere sullimportante provvedimento. Tutto è stato spostato a oggi, quando non dovrebbero esserci sorprese, essendo in seconda convicazione sufficienti 20 consiglieri per aprire la seduta.
Il rinvio ha permesso al sindaco Gianni Alemanno di intervenire nel ruolo di mediatore. Alemanno vuole sì adeguare le tariffe taxi ma «in modo da non penalizzazione lutenza in un momento di crisi economica» e al tempo stesso «dando però risposta alle giuste esigenze della categoria, che da oltre tre anni non gode di alcun adeguamento tariffario». Alemanno propone di fissare la tariffa chilometrica a 1,42 euro al chilometro per i primi cinque chilometri progressivi, contro l1,52 previsto dalla delibera; e per la fatidica tratta Roma-Fiumicino (o viceversa) la tariffa proposta è di 45 euro più 1 euro per ogni bagaglio di grandi dimensioni. Rimangono i 35 euro della tariffa fissa per laeroporto di Ciampino e i 120 euro della tariffa fissa per Civitavecchia. Verranno introdotte a beneficio dellutenza altre due tariffe fisse per Castello della Magliana e Parco dei Principi (Fiera di Roma), rispettivamente a 25 e 30 euro. Il tutto dovrebbe entrare in vigore in autunno assieme al bon ton del tassista.
E stamattina lassessore capitolino Sergio Marchi incontrerà i sindacati di categoria per raggiungere lintesa. I tassisti infatti, proprio per lo slittamento dellaumento delle tariffe, hanno promesso battaglia. In particolare il leader del 3570 Loreno Bittarelli, lo stesso che bloccò la città durante lamministrazione Veltroni, ha minacciato «le barricate», pur non incontrando un seguito compatto. Poi spetterà al Consiglio comunale dare lok definitivo. «È la prima volta che lintera manovra tariffaria - sottolinea Alemanno - passerà al voto del Consiglio comunale di Roma e anche questa è una dimostrazione di grande trasparenza e partecipazione di questa Amministrazione». Ma loperazione non sembra così facile.
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