Il Teatro dell’Opera è in rosso ma il sindacato sciopera lo stesso

RomaNel teatro dell’Opera di Roma commissariato uno sciopero farà saltare, per incominciare, la prima de Les Ballets Russes in programma martedì per il centenario della rivoluzionaria compagnia di Sergej Diaghilev.
Il passaggio di consegne tra l’ormai ex sovrintendente Francesco Ernani (nella foto) e il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che prenderà le redini per 3 mesi, è stato carico di tensioni e polemiche. Il commissariamento deciso venerdì sera dal ministro per i Beni culturali Sandro Bondi, è «privo di fondamento giuridico», insomma illegittimo, per Ernani. «Per le stanze del potere ero un disturbo da eliminare», commenta lasciando il suo posto dopo 10 anni. Lacrime e applausi, oltre alle proteste dei sindacati e la solidarietà di Carla Fracci, direttrice del corpo di ballo, che parla di «ignobile trattamento» dell’ex sovrintendente.
Ma la replica di Alemanno, sindaco e neocommissario, non si fa aspettare. «Mi stupisco che Ernani insista a non prendere atto delle cifre sui conti del Teatro dell’Opera. Al netto del taglio del Fondo Unico per lo Spettacolo, rimettendo i soldi che c’erano l’anno scorso, siamo sotto di 5 milioni di euro e con questo disavanzo il ministero era obbligato a commissariare. L’unica via per il rilancio».
Una situazione grave dal 2002, quella del Teatro dell’Opera, con un deficit strutturale che s’ingrossava nel tempo e, spiega il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, fondi statali «prosciugati anche per fare assunzioni nel corso degli ultimi anni, del tutto inutili, senza attivare linee di finanziamento privato alternative e procedere ad un reale risanamento dei conti». Dunque, non solo il «male oscuro» di tutte le 13 fondazioni liricosinfoniche (alcune commissariate come il Carlo Felice di Genova, il San Carlo a Napoli e, per brevi periodi, l’Arena di Verona). Per Giro in altre città di fronte alla crisi si è corsi ai ripari, mentre nella capitale finora non si è mai tentata una riduzione dei costi e un vero rilancio dell’istituzione. «Due cose - sottolinea - che non sono affatto inconciliabili».
Ma i sindacati dei lavoratori (Fials-Cisals, LiberSind e Slc Cgil) non credono in questa svolta positiva e chiedono la revoca del commissariamento, contro il quale ricorreranno al Tar.
Lo sciopero è stato proclamato ad oltranza per tutte le rappresentazioni de Les Ballets Russes (ad esclusione delle recite destinate alle scuole) e di tutte le recite dell’opera Pagliacci, con la regia di Franco Zeffirelli. I sindacati accusano Alemanno di «tradimento»: «In una lettera del 24 marzo ci aveva rassicurati sul blocco del commissariamento: una scusa perché non fermassimo la messa in scena di Ifigenia, diretta dal maestro Riccardo Muti. Ci ha preso in giro».
Muti, proprio lui, è a Vienna per le prove di un concerto.

Preferisce glissare sull’offerta fattagli recentemente dal sindaco di Roma di assumere la direzione musicale dell’Opera e commenta solo: «Spero che la questione si risolva presto. Questo teatro merita un grande futuro e tutta l’attenzione che gli è dovuta».

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