Il Teatro Garage mette in scena le idee

Perché i teatranti continuano a fare questo mestiere malgrado le difficoltà economiche che incombono? Questo è il quesito che si pone Lorenzo Costa,direttore artistico del Teatro Garage che quest'anno è giunto alla sua ventesima stagione.E perché «Diamo i numeri»è la risposta ironica che l'artista dà con lo slogan che campeggia sul materiale pubblicitario. I numeri sono appunto 20, gli anni delle stagioni teatrali, 26, l'età di Teatro Garage, e 5 gli anni della gioventù che hanno visto entusiasti e incoscienti i teatranti di via Donghi. Ma quest'anno la programmazione alla Sala Diana nasce sotto il segno di «Idee in scena», idee dietro le quali stanno i contenuti in cui si dà spazio alla contaminazione dei vari generi, musica, poesia, danza e prosa. Idee per emozionarsi ed emozionare ed abbandonarsi alla magia del palcoscenico sotto il segno della drammaturgia contemporanea, dice Lorenzo Costa.
Sono 19 gli appuntamenti in programma che partiranno il 19 ottobre con «Sulle vie del Blues», che vedrà sulla scena lo stesso Costa con Federica Ruggero, assieme a 4 musicisti, per narrare i tribolati inizi di un'arte che nasce dal malessere di schiavitù del popolo nero,e termineranno poi il 12 aprile con la compagnia Ernesto con «È sempre domenica»,che tratta l'omosessualità di due donne.
Ma in questa stagione ci sono anche dei graditi ritorni come quello di Mario Zucca con «I segreti dei poeti», occasione per gustare l'ampia gamma recitativa di un attore comico e arguto che si cimenta coi testi classici,e il ritorno sulla scena genovese di un gruppo storico, ilTeatro Laboratorio di Giuliana Manganelli e Vito Malcangi, che al Teatro Garage metteranno in scena un testo della francese Chantal Thomas, «Le palais de la reine» e «L'angelo di Dio» di Mario Bagnara.

Quest'ultimo sarà una lettura drammatica che inaugurerà il progetto Teatro in Voce. Non avrà ruolo secondario il teatro dialettale che vedrà in programma due spettacoli, «Re furberie-na corsa in ta repubblica Zeineze du 700» (30 novembre) e «A l'è stata ciù a puja che o ma» (28 marzo).

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