Il teatro? Questione di famiglia

Si apre oggi nella sala Santa Maria in piazza del Collegio Romano, la mostra «I Pirandello», dedicata al celebre drammaturgo. Si tratta di un’iniziativa a cura di Enzo Zappulla, promossa dall’Istituto di storia dello spettacolo siciliano e ideata a corredo della presentazione del volume Luigi e Stefano Pirandello, nel tempo della lontananza, redatto da Sarah Zappulla Muscarà, che sarà presentato alla presenza del ministro Sandro Bondi e del sindaco di Porto Empedocle, Calogero Filetto. Il volume (di cui alcune pagine saranno lette dall’attore Arnaldo Ninchi) raccoglie la corrispondenza tra Luigi Pirandello e il figlio primogenito Stefano, suo prezioso collaboratore come segretario, amministratore, peraltro anch’egli drammaturgo di notevole rilievo, in un carteggio concepito con la massima libertà e sincerità, che va dal 1919 al 1936.
La Muscarà, che ha lavorato a lungo nella ricerca delle lettere, è convinta che la corrispondenza contenga verità inaspettate su vicende private e pubbliche, nell’ambito di una ricca mole di notizie in gran parte inedite. Trapela da molte pagine il travaglio che ha accompagnato la nascita di molte opere del commediografo siciliano, diverse le situazioni inaspettate che mettono a fuoco una intera epoca, a cominciare dal difficile e contraddittorio rapporto con Mussolini, una delle zone d’ombra del Pirandello accademico d’Italia.


L’evento editoriale, realizzato per la Bompiani, completa in tutta la sua completezza l’universo pirandelliano nel quale - sostiene ancora la Zappulla-Muscarà - «non si finisce mai di scoprire sempre cose nuove».
Sia il carteggio che la mostra si propongono di dare un forte contributo alla cultura del Novecento attraverso uno dei suoi maggiori maestri.

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