La tecnologia avanza. Si è passati rapidamente dai primi smartphone fino agli ultimi ritrovati, già sul mercato da qualche tempo, della wearable tecnology. Un esempio sono gli smartwatch.
L'uso di questo nuovi aggeggi è infinito. Gli studenti hanno subito colto l'utilità allo studio, o meglio a utilizzarli per non studiare. E allora le università, che non sono nate proprio ieri, hanno pensato bene di adeguarsi a questa nuova tendenza di "copiatura" e li hanno vietati agli esami.
Per assicurare la validità e lo svolgiemento degli esami universitari gli smartwatch sono stati banditi dalla aule. Nell'università di Chieti e Pescara i sacchetti, con il nome del proprietario, vengono ritirati prima dell'esame e restituiti all'uscita. Ma non solo Italia: l'università australiana del Nuovo Galles del Sud, ad esempio, obbliga ad inserire gli orologi in un sacchetto trasparente da mettere sotto la sedia. Mentre a Oxford e Cambridge, poi, gli orologi vengono esaminati da sorveglianti, mentre alla Southampton e alle londinesi Goldsmiths e City sono vietati. Stessa cosa in alcuni college e atenei Usa.
Il "fenomeno smartwatch" per copiare è
arrivato anche nella terra del Sol Levante. Dove sono molto rigidi in questo ambito, tanto da arrestare un giovane studente che durante un'esame ha pubblicato le domande su internet per ricevere un aiuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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