Fiera Milano

Greenplast, l'etichetta parlante garantisce che la plastica sia riciclata

A The Innovation Alliance, in corso in Fiera Milano, Plastic Finder presenta il sistema che attraverso un QR Code traccia l’intero percorso di ogni singolo lotto di prodotto registrato sul database immutabile di Amazon. Con la tecnologia blockchain un "registro digitale" rende trasparente e tverificabile il percorso che compie la plastica nelle sue seconde vite

Greenplast, l'etichetta parlante garantisce che la plastica sia riciclata

Un’etichetta che “parla” e racconta la storia dell’oggetto di plastica riciclata per garantire che effettivamente si tratta di materiale che ha preso una nuova vita e non di un “greenwashing” ingannevole, è una delle innovazioni presentate a Greenplast, salone della sostenibilità delle materie plastiche in corso a Fiera Milano Rho fino al 6 maggio nell’ambito di The Innovation Alliance.

Innovazione e tecnologica implementata da Plastic Finder, l’etichetta parlante di Certified Recycled Plastic®, attraverso un QR Code traccia l’intero percorso di ogni singolo lotto di prodotto grazie alla registrazione sul database immutabile di Amazon. La tecnologia digitale blockchain rende possibile questo percorso di trasparenza ed è una sorta di registro digitale su cui possono essere trascritti dati condivisi e immutabili perché nessuno, una volta effettuata la trascrizione, può intervenire per modificarla. Una sorta di “notaio virtuale” che può essere consultato in ogni momento, da ogni parte del mondo che se ben utilizzato, può servire a garantire trasparenza e tracciabilità nell’intero percorso che compie la plastica nelle sue seconde vite: da quando viene scartata dopo il primo utilizzo e diventa “rifiuto”), a quando viene trasferita, trasformata e poi reimmessa sul mercato.

A valorizzare per primo a livello mondiale questa possibilità nel campo della plastica è PlasticFinder, il marketplace internazionale di compravendita delle materie plastiche, che da mesi investe su questa tecnologia che ora è pronto a mettere a disposizione di tutti i suoi clienti. Il servizio Certified Recycled Plastic® è infatti in grado di garantire la tracciabilità fisica, contrattuale, logistica, finanziaria, ambientale e informatica.

“Abbiamo voluto fare un passo deciso nella valorizzazione delle soluzioni messe a disposizione dalla Blockchain, dando vita a questo servizio che abbiamo deciso di chiamare Certified Recycled Plastic® - conferma Riccardo Parrini, ceo di PlasticFinder - e siamo pronti a offrire la garanzia di piena tracciabilità di ogni lotto che verrà acquistato all’interno del marketplace. Il servizio Crp consente infatti l’accesso al sistema di trascrizione di Amazon Quantum Ledger Database per registrare in modo univoco, immutabile e verificabile le transazioni lungo l'intera filiera del riciclo, dal “rifiuto” al prodotto finale. Si tratta di un’innovazione davvero enorme per il mondo della plastica».
Si potrà acquistare plastica sul portale PlasticFinder ottenendo contestualmente un certificato su cui verrà apposto un codice QR attraverso il quale, in modo facile e rapido sarà possibile accedere alla storia del singolo lotto acquistato.

“È proprio questa la grande novità – rimarca Stefano Chiaramondia, presidente di PlasticFinder –: tutti coloro che oggi assicurano di vendere prodotti con determinati requisiti di riciclabilità, si limitano a esibire certificazioni legate eventualmente agli impianti di produzione. Ma anziché pensare a fornire garanzie a monte del percorso, trascurando quello che succede nella realtà produttiva quotidiana, oggi c’è la possibilità di tracciare in modo chiaro ogni singolo lotto di plastica acquistato: sapere di quale materiale è composto esattamente, la data delle varie transazioni, da dove proviene, quante volte è stato trasformato, il suo impatto ambientale.

Uno strumento che in alcuni casi, pensiamo a temi come la plastic tax e i crediti d’imposta, diventerà ancora più decisivo consentendo di distinguere in modo netto tra riciclatori reali, meritevoli di sgravi e agevolazioni, e furbetti del riciclo”.

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