Altadefinizione

Il Tempo dei Nuovi Eroi

Negli ultimi cento anni la fisica quantistica ha sgretolato teorie e credenze secolari sulla nostra originalità e individualità. Ci è stato spiegato come l'origine di tutto fu il Big Bang; e prima tutto era Uno, come affermano anche le grandi religioni del mondo e le filosofie. Dopo il Grande Bang l'Uno si sarebbe diviso creando la vita in tutte le sue forme e oggi alcuni scienziati affermano che i più piccoli elementi atomici, i quanti, si comportano come se fossero ancora parte di questo Uno, ipotizzando che tutto ciò che prima era unito non perde la sua connessione col resto. Quindi qualsiasi cambiamento, anche il più piccolo, influenza il tutto.

Sembrerebbe dunque che esista un campo energetico universale e immenso dal quale noi riceviamo e mandiamo energia. L'energia come possiamo leggere sulla Treccani o su Wikipedia - è la grandezza fisica che misura la capacità di un corpo o di un sistema fisico di compiere lavoro, a prescindere dal fatto che tale lavoro sia o possa essere effettivamente svolto. Il termine deriva dal tardo latino energìa, a sua volta tratto dal greco enérgeia, parola composta dalla particella intensiva en, ed ergon, capacità di agire. Fu Aristotele (384 a.C.322 a.C.) a introdurre questa parola in ambito filosofico per distinguere la possibilità, la «potenza» (dìnamis) propria della materia informe, dalla reale capacità di far assumere realtà formale alle cose. Ma fu Keplero (15711630) che la usò per la prima volta per indicare una grandezza fisica, anche se poi è entrata solo dalla fine del XIX secolo nella letteratura scientifica.

L'energia è quindi una proprietà posseduta dal sistema che può essere scambiata fra i corpi attraverso il lavoro. Dunque la mia storia è anche la tua storia e la tua storia è anche la mia. Il viaggio della tua vita è il viaggio della mia vita e il racconto del viaggio della mia vita è il racconto del viaggio della tua. Se non riscopriamo dentro di noi questa condizione primordiale assoluta rischiamo di restare uno zero. Riscoprirci appartenenti al tutto credo sia la destinazione finale del viaggio di ciascuno di noi. E l'altro da me è la forma più simile e prossima a me che esista fuori di me.

oscar.dimontigny@gmail.com

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