
Jannik Sinner torna alla vittoria dopo la finale persa agli Us Open. L'azzurro ha conquistato ieri l'Atp 500 di Pechino, battendo in finale l'americano Tien in due rapidi set. Un successo importante, perché grazie anche alla rinuncia di Carlos Alcaraz al Masters 1000 di Shanghai, aumenta le possibilità, di ritornare numero 1 del mondo. L'altoatesino dovrà vincere a Shanghai e anche a Vienna, contando sulla mancata partecipazione di Alcaraz a Shanghai e a Basilea. Se anche tornasse in vetta, Sinner dovrebbe comunque difendere il trono nelle Atp Finals di Torino.
Insomma un finale di stagione molto impegnativo per Jannik, che farà di tutto per concludere l'anno in vetta alla classifica. Intanto con la vittoria di Pechino diventano 21 i tornei vinti del circuito maggiore, tra i quali spiccano quattro prove del Grande Slam, quattro tornei Masters 1000 e un ATP Finals. Anche l'ultima coppa, quella del China Open, piuttosto ingombrante, raggiungerà le altre. Ma dove tiene tutti i trofei conquistati in carriera? Non nella residenza di Montecarlo, come si poteva pensare ma nella casa dei genitori a Sesto, cuore dell'Alta Pusteria.

A spiegare tutto è stato proprio il campione italiano nella conferenza successiva all'ultimo successo, prima di volare a Shanghai. Un giornalista gli ha chiesto: "Stai accumulando una bella collezione di trofei. Questo dev'essere probabilmente uno dei più grandi che tu abbia mai vinto. Dove metti i trofei?". E Sinner ha spiegato che non è cambiato nulla rispetto al passato, e lascia tutte le coppe dai suoi genitori a Sesto Pusteria, dove torna solo nei momenti in cui ha bisogno di relax, in alcune delle pause dall’attività agonistica:"Sempre a casa dei miei genitori. Il mio appartamento è piuttosto piccolo, quindi non c’è molto spazio". Quindi nella sua abitazione monegasca Sinner non ha nessuno dei suoi titoli.
Si tratta di una residenza di proprietà, acquistata durante i mesi della sospensione per il caso Clostebol. Un ambiente in cui si trova molto bene e in cui ha tutto quello di cui ha bisogno. Anche se gli procura, non poche critiche per le note questioni fiscali: "Onestamente sto molto bene qua, mi sento a casa perché chi vive qua non è invadente.
Ne parlavamo con il coach: se non fossi qua non saprei dove andare per allenarmi, perché abbiamo campi da tennis, la terra e il cemento, delle palestre incredibili. Il tempo è ottimo e ci sono tanti giocatori con i quali allenarsi" ha spiegato Jannik.