Tenta il suicidio col gas venti famiglie in pericolo

Michele Perla

Notte di paura e di fuoco tra domenica e lunedì, per una ventina di famiglie residenti in un condominio di sei piani a Cornaredo. Un inquilino ha tentato di togliersi la vita facendo esplodere il proprio appartamento, dopo averlo saturato di gas. Le sue condizioni sono gravissime: dopo una tappa nell’ospedale di Magenta è stato trasferito nel reparto grandi ustionati del nosocomio di Genova, dove i medici nutrono pochissime speranze di strapparlo alla morte.
È accaduto in via Garibaldi nel centro della cittadina alle porte di Rho. Verso le 4, M.D., commerciante, 51 anni, sino a pochi mesi fa titolare di un bar a Milano e vittima di un forte stato depressivo causato dalla separazione con la moglie, ha deciso di porre fine ai suoi tormenti.
Ha chiuso bene tutte le porte e le finestre della sua casa al terzo piano e ha aperto il rubinetto del gas, saturando gli ambienti. Infine ha usato un accendino per innescare una forte esplosione, che ha divelto gli infissi e lo ha intrappolato nei locali devastati dall’onda d’urto e dall’incendio subito scaturito.
Il boato ha colto nel sonno gli altri inquilini che, appena si sono accorti di quanto era successo e soprattutto del pericolo, si sono precipitati in pigiama per le scale, raggiungendo in tutta fretta la strada, che subito si è affollata di donne, anziani e bambini in attesa di soccorso. Scattato l’allarme, pochi minuti dopo sono accorsi i carabinieri, le autolettighe e i mezzi dei vigili del fuoco. «Per fortuna l’unico a riportare ferite gravissime, con ustioni sul 90 per cento del corpo, è stato il pover’uomo che aveva fatto scoppiare il proprio alloggio – hanno raccontato i soccorritori -; le altre famiglie seppure sotto choc, sono rimaste invece indenni».
Il lavoro dei pompieri è stato lungo e faticoso; hanno dovuto prima domare l’incendio, e poi effettuare le verifiche di staticità del palazzo alla luce delle fotoelettriche. Tutto questo mentre alcuni volontari della protezione civile si prendevano cura delle famiglie, costrette a trascorre la notte fuori casa.

Sequestrato e messo in sicurezza l’alloggio dell’aspirante suicida, l’emergenza si è conclusa soltanto verso le 9 di ieri mattina, quando i sopralluoghi hanno garantito la mancanza di pericoli per gli altri appartamenti, consentendo finalmente alle famiglie di far rientro.

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