Terna si riorganizza e adesso sdoppia anche la cedola

Bene i conti di Terna nel 2011 nonostante la Robin Tax, che lo scorso anno ha avuto un impatto di 140 milioni a livello di imposte sul reddito. L’utile netto è sceso, infatti, a 440 milioni di euro (-28,1%), mentre quello rettificato è salito dell’1,1% a 465,1 milioni. «E dunque, malgrado l’effetto dell’imposta, per il settimo anno consecutivo - ha sottolineato l’ad Flavio Cattaneo - i nostri risultati sono stati comunque positivi». Sui conti del gruppo, che ha visto salire i ricavi del 2,9% a 1,63 miliardi di euro, ha influito positivamente una «strategia preventiva sul business non tradizionale e regolamentato, l’innovazione e la tecnologia». Inoltre, dal prossimo 1 aprile ci sarà uno sdoppiamento organizzativo e del dividendo di Terna: sotto la holding ci saranno Terna Rete Italia (attività tradizionali) e Terna Plus (attività non tradizionali) e la cedola sarà di 0,19 euro per le attività tradizionali, con un’aggiunta legata a quelle non tradizionali che avrà un «pay-out» del 60%. Invariato a 0,21 euro il dividendo che sarà pagato quest’anno. Intanto il nuovo piano quinquennale di Terna prevede 4,1 miliardi di investimenti per la manutenzione e lo sviluppo della rete elettrica tra il 2012 e il 2016, e fino a 1,9 miliardi di investimenti per le altre attività: 1 miliardo per la realizzazione di sistemi di accumulo e 900 milioni in altri progetti. Complessivamente, con il piano si svilupperanno oltre 300 cantieri in tutta Italia, per un valore di 2,9 miliardi di euro. La crescita media annua prevista del margine operativo lordo è del 7,5%, a fronte del +5% indicato dal precedente piano, mentre il flusso di cassa operativo subirà un «consistente incremento».

Il 2012, secondo Cattaneo, è «partito bene», mentre, per rafforzare gli investimenti, concentrati per l’82% sulla rete, il gruppo non esclude la cessione di alcune attività, «senza mettere a rischio nel lungo termine - precisa Cattaneo - la stabilità della struttura del capitale». Positiva la reazione del titolo in Borsa (+1,58% a 2,96 euro), mentre Moody’s ha confermato il rating «A3» con outlook negativo.

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