Terremoto in città con il brivido in redazione

La poltroncina girevole oscilla. Beccheggia. Un rollìo come se si fosse seduti al centro di un gozzo. Al posto del pavimento il bulesum-me del mare. I lampadari si agitano. Fanno il pendolo. Una Tratto Pen fa per scivolare dalla scrivania. Fuori non c'è una bava di vento. Eppure i cavi dell'illuminazione pubblica oscillano pure loro. E di brutto.
In redazione genovese è un pomeriggio come tanti. Il nostro amico e lettore Claudio Eva, ex candidato sindaco, il più importante ed autorevole sismologo italiano, ci telefona immediatamente e conferma. Sono le 16 e 25 di ieri. La terra trema. La scossa è di 5,2 gradi di intensità della scala Richter. Dura 10 secondi. Mica pochino. Te la puoi fare anche addosso. Chiariamo subito. Pochissimi danni. Per fortuna. Qualche treno bloccato. Qualche linea telefonica saltata, soprattutto nel levante ligure. Epicentro tra Reggio Emilia e Parma. Precisamente a San Polo d'Enza.

Nella stanza dei poligrafici facciamo prima finta di niente. Sarà un giramento di testa. Sarà la poltroncina rotta. Sarà lo stomaco aggrovigliato per troppe tazze di caffè. No. È davvero il terremoto. Siamo tutti palliducci. Come (...)

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