nostro inviato all’Aquila
Ecco le chiamate dell’orrore. Le telefonate giunte al «112» dei carabinieri dell’Aquila a cominciare dai secondi appiccicati al terremoto. Migliaia di chiamate, di suppliche, di pianti. Conversazioni inconsolabili con un sottofondo costante di terrore e fatalismo, di panico e di rabbia. Alcune chiacchierate si troncano a metà: perché cade la linea o perché finisce di cadere il palazzo. Altre proseguono a intermittenza con gli eventi che evolvono, i crolli che si moltiplicano, le indicazioni di prima che si rivelano superate. E mentre in città e nei paesi la gente scappa all’aria aperta, gli unici a restare sotto un tetto sono loro, i cinque benemeriti di una sala operativa che intanto ondeggia franando tra le crepe, inchiodati al telefono per rispondere a chiunque e coordinare gli interventi. L’ascolto dei colloqui dà il senso di quello che è successo veramente. Più delle bare allineate nella scuola della Finanza. Più delle case o delle chiese crollate. Più dei campi affollati di sfollati.
Ascoltare la morte in diretta ti segna per sempre. Così come l’implorazione a fare presto, l’invito concitato a correre là dove s’è barricato il sisma. Tra la vita e la morte ha funzionato solo il telefono dell’Arma, perché almeno all’inizio gli altri numeri d’emergenza sono andati in tilt. Di qua un carabiniere, di là un carneade qualunque. Di qua la voce rassicurante di Carlo e di Maurizio. Di là l’urlo strozzato di studenti, anziani, operai, di preti, vedove, persino di bambini. Il caos più totale gestito con apparente normalità da chi non ha nemmeno il tempo di pensare alla casa e alle cose sue, e cioè alla moglie, ai figli e al cane. Con la supervisione di Massimo, il capitano in sala, e di altri colleghi sopraggiunti nel frattempo in giacca d’ordinanza e pantaloni del pigiama, si smistano meglio le segnalazioni alle gazzelle. Il dramma al telefono diventa routine. Non c’è tempo nemmeno di sincerarsi delle condizioni di Luciano e Arimondo a bordo della «Gamma 35» centrata da un cornicione. «Solo graffi, non è niente – risponde la pattuglia via radio -, piuttosto qui ci ferma la gente, si attaccano alla macchina, urlano, segnalano morti e feriti ovunque. La strada è impraticabile. Oh, Madonna! Ora scendiamo, andiamo a piedi, c’è un ragazzo sotto le macerie qui avanti, interveniamo. Passo e chiudo». Benvenuti all’inferno e buon ascolto.
Legenda. 112: carabinieri, 112P: carabinieri di pattuglia, RA:richiesta d'aiuto
Ore 3.36
112: Carabinieri, prego.
RA: «Vi prego, vi prego,
venitemi a salvare. O Dio mio,
aiutatemi».
112: Dove siete?
RA: «Via Ed arco Cir...o».
112: Dove?
RA: «Edarco Cirillo 4».
112: Pronto, pronto?
RA: «Vi prego venite, aiuto,
venite, venite».
112: Arriviamo.
RA: «Aiuto...».
Ore 3.39
112: Carabinieri avanti... Qui
s’è smontato tutto, la centrale...È
stato fortissimo... Fate attenzione,
qui intorno nonc’è più niente
in piedi.
Ore 3.40
112: Carabinieri.
RA: «È crollato, tutto tutto, i
ragazzi...».
112: Pronto?...
Ore 3.42
112: Attenzione, fare bene
attenzione. Per tutti. Chiamate
tutto il personale, impiegate tutti.
Ripeto, richiamare tutti. Passo
e chiudo.
Ore 3.42
112: Carabinieri
RA: «Via Roma, via Roma... Oh
madonna...».
112: Dove
RA: «Correte, fate presto» (si
sente piangere, cade la linea)
Ore 3.42
112: Carabinieri
RA: (si sentono urla)
112: Pronto carabinieri.
RA: «Piazza Duomo, don
Daniele, c’è una fuga di casa, la
canonica... Per piacere piazza
Duomo».
112: Che è successo?
RA: «Il terremoto, il
terremoto...».
112: Sì certo, ma dove siete
bloccati?
RA: «Piazza Duomo, dentro la
canonica della chiesa Anima del
Suffragio».
112: È crollato qualcosa?
RA: «Tutto, c’è il gas che esce, il
gas... Siamo bloccati non riusciamo
a uscire».
112: Ok, intanto
contattate il115 (ivigili
del fuoco, ndr)
che ci provo pure
io.
Ore 3.43
112:
Carabinieri...
RA: «Sì, pronto,
senta io sono a via Francia
(incomprensibile...) numero 3 è
crollato il palazzo».
112: Cosa? È crollato il
palazzo?
RA: «Sì... Sono crollati tramezzi,
i balconi, due piani...».
112: Fate una cosa, uscite
subito tutti dalle case...
RA: «Pensiamo ci sia una
ragazza al secondo piano, però
non siamo sicuri, perché la macchina
c’è ma non risponde».
112: Chiamate il 115 intanto.
RA: «Stiamo provando ma
non...».
112: Insistete, sì ci sono
problemi con le linee, anche noi
abbiamo problemi... C’è crollato
l’ufficio pure a noi.
RA: «Allora è via Francia 3».
112: Intanto verificate se la
ragazza c’è.
RA: «Ci proviamo, il problema
è che tra una scossa e l’altra. Ci
sono muri... È un problema avvicinarsi
».
112: Conferma, via Francia.
Mandiamo qualcuno.
RA: «Correte...».
Ore 3.44
112: Carabinieri,
buonasera.
RA: «... sono
un’infermiera,chiamo
da villa Dorotea,
qui è crollato
tutto, la luce è andata
via, la corrente...».
112: Uscite subito
fuori, quelli che posso deambulare,
che possono uscire,
Portateli fuori. La scossa è stata
fortissima.
RA: E gli altri?
112: «Gli altri... Cercate di
organizzarvi un pochino, qui è
un problema grosso, generale,
comune, di tutti».
RA: «Grazie».
112: Grazie a lei signora. Fate
uscire quelli che possono uscire...
Ore 3.46
112: Carabinieri.
RA: «Pronto?».
112: Prontooo?
RA: «Pronto, qui è un disastro».
112: Dove?
RA: «Al primo piano del nostro
palazzo c’è una signora rimasta
chiusa dentro, la vedo, strilla...
Sotto la mensa universitaria».
112: Dove, dove, mi dica
dove?
RA: «Via XX settembre 52».
112: Settembre 52.
112: Collaborate coi soccorsi,
noi facciamo tutto il possibile.
RA: «Sì... che Dio vi benedica».
Ore 3.47
112: Carabinieri
RA: «Pro...n...to...».
112: Sì, pronto.
RA: «Chiamo dall’Aquila...».
112: Dica.
RA: «Siamo in una casa
abbiamo perso le scale».
112: Dove?
RA: «Casa... dietro la prefettura,
via San Francesco di Paola, numero
13.
RA: Sentiamo un odore forte di
gas, non abbiamo più le scale,
quindi non possiamo uscire in
nessun modo».
112: Va bene, mandiamo
qualcuno.
RA: «La ringrazio...».
Ore 3.48
112: Carabinieri prego.
RA: «Per favore, per favore,
chiamate i vigili, non mi ricordo
il numero».
112: È il 115. Ma signora è
tutto collassato, dica pure a noi.
RA: «Siamo in trappola...
Aiuto».
112: Dove siete?
RA: «Via Paganica 54, abbiamo
le porte chiuse».
Ore 3.48
112: Carabinieri, sì carabinieri.
RA: «Non lo so... Funziona il
cellulare col terremoto».
112: Va bene, come sta lei
signora?
RA: «Tutto lesionato».
112: Dove state all’ospedale?
RA: «Sì sì...».
112: Com’è la situazione là?
RA: «So’ cascate le flebo, gli
specchi alle pareti, dio mio...».
112: Tranquillizzate i pazienti,
aspettiamo che si ripristina la situazione,
che anche l’ora... Aiutate
le persone.
RA: «Va bene, grazie».
112: Grazie a lei signora.
Ore 3.48
112: Centrale, avanti. Pronto?
112P: «Mi senti?
112: Vai, vai.
112P: Per notizia, sto facendo
ungiro nel paese di San Demetrio,
vi sono numerosi
danni, strutture intere
crollate, la chiesa pure.
Vedo la gente si
sta organizzando
per raggiungere le
campagne, l’ordine
pubblico per ora è
normale. Ho bisogno
di qualche ambulanza.
112: Bene così,
provvediamo.
Ore 3.50
112: Carabinieri...
Avanti.
RA: «Sì, salve, sono
incastrato a Paganica».
112: Dove?
RA: «Aiuto è crollato tutto,
come faccio uscire?».
112: Dove è crollato? Cosa è
crollato?
RA: «Via dell’Ulivo...
112: Casa?
RA: «Sì casa. Quella di lato e la
mia pure».
Ore 3.51
112: Carabinieri
RA: «Potete
venire qui subito,
c’è una fuga di
gas».
112: Dove?
RA: «S’è rotta una
conduttura, esce tutto a rotto
di collo».
112: Dove, dove?
RA: «Di fronte alla fiera
comunale,
vicino al
parcheggio, noi
siamo qua».
112: Bene. Arriviamo.
Ore 3.57
112: Carabinieri pronto.
RA: «Sì sì chiamo da Lucoli. Ci
sono due persone anziane che
col terremoto so’ rimaste bloccate
in una casa, dove ci sono delle
case, alla casa...».
112 Dove?
RA «Al terzo piano».
112: Dove?
RA: «A Collimento di Lucoli».
112: In che via?
RA: «Che significa in che via?».
112: Dove si trova? La via, l’indirizzo.
RA: «Via dell’Aquila, è la
statale».
112: Va bene, va bene, va
bene...
Ore
4.00
112: Centrale, mi
senti?
112P: Sì. La situazione a
Castelnuovo è critica, cinque persone
mancano all’appello.
112: Bene, ricevuto. Fate
quello che potete.
112P: Lo facciamo, qui è un
casino, i centri abitati sono crollati,
segnalano Poggio Licenze...
Ore 4.00
112: Carabinieri.
RA: «Buonasera, sono
Patrizia, la moglie di Maurizio
che sta lì in centrale».
112: Ciao, sì è
qui, aspetta. Te lo passo.
Patrizia, tutto bene?
RA: «Sì...» (rumori di
sottofondo)
112: Amo’ so Maurizio, stai
bene?
RA: «Sì...».
112: Esci di casa, va fuori.
RA: «So’ uscita, trema
tutto».
112: Stai fuori, e
la suocera?
RA: «Tutto bene,
l’ho abbracciata
e portata via».
112: Bene, ciao
Patri, torno alla radio.
Ciao ciao, ciao.
Ore 4.01
112P: Ottanta mi senti?
112: Avanti.
112P: Come la situazione
all’Aquila?
112: È brutta, le case so’
crollate.
112P: Allora anche la caserma
qua a San Demetrio sta messa male,
ci hanno segnalato una persona
qui vicino sotto le macerie,
stiamo andando a verificare.
112: Procedi rapido.
0re 4.01
112: Sì carabinieri.
RA: «C’è puzza di gas».
112: Pronto?
RA: «Venti
Settembre, è caduto
un intero palazzo, si
sentono tante persone
che urlano».
112: Cosa è
crollato?
RA: «Un intero palazzo.
Tutto».
112: Un palazzo?
RA: «Sì sì».
112: A che altezza?
RA: «Poco sopra il tribunale».
112: A destra o sinistra
salendo?
RA: «A sinistra, fate presto».
112: Mandiamo qualcuno al
volo.
Ore 04.03
112: Pronto?
RA: «Salve, sono quella ragazza
di prima. Le due persone anziane
sono riuscite ad uscire...».
112: «Meno male, meno male,
grazie signora che ci date una mano.
Grazie, aiutateci, che non ce
la facciamo, ci sono case crollate,
chiese crollate, palazzi, grazie signora
».
RA: «Grazie a voi per quello
che fate».
Ore 04.04
112: Carabinieri
RA: «Allora, aiuto, aiuto. Noi
siamo dovuti lasciare le case, siamo
alle cooperative Fortuna, sono
crollate, dentro è venuto giù
tutto».
112: Calma... Uscite fuori.
RA: «La situazione è grave,
ricordatevi di noi, per favore».
112: Certo, arrivederci.
Ore 04.05
112: Avanti, avanti.
112P: Sentite, qua mentre
camminiamo la gente ci ferma e
segnala gente sotto la macerie in
via Venti settembre, su via Roma
150, gente che è rimasta agli ultimi
piani bloccata. È un macello.
112: Continua...
112P: Allertate, io capisco che
è un problema per tutti, ma qui
ogni metro che facciamo non riusciamo
ad arrivare a via Santa
Croce per la gente che ci ferma.
Comunque mi segnalano gente
sotto la macerie in via Venti Settembre.
Ore 4.05
112: Carabinieri.
RA: «Per fortuna rispondete.
Oh, Madonna benedetta, ci sta
un ragazzo sotto una macchina».
112: Dove?
RA: «Strada statale 584, è
schiacciato sotto, non riusciamo
a fare niente».
112: A che altezza?
RA: «A Collimento. Deve essere
una cosa veloce».
112: Facciamo il possibile.
RA: «Veloce. Correte, Dio mio,
oh Madonna, correte».
112: Mandiamo di corsa una
pattuglia.
Allora 80, la signora che stava sotto
le maceria, è stata estratta, è
viva. Situazione ordine pubblico
è sotto controllo.
Ore 4.09
112: Carabinieri.
RA: «Pronto, senta un palazzo
di quattro piani è venuto giù».
112: Giù che vuol dire?
RA: «Quattro piani so’
crollati al suolo».
112: Senta, da
dove chiama, dov’è
il posto?
RA: «Sa dov’è
l’istituto magistrale?
».
112: Via?
RA: «Antonio de Nino,
quartiere Villa Gioia, il palazzo d’angolo sul parcheggio,
ha invaso
completamente la strada».
112: Ma c’era gente dentro?
RA: «Sicuramente, tanta».
112: Oddio. Arriviamo...
Ore 4.10
112: Carabinieri.
RA: «Ciao sono Diana».
112: Oh ciao, tutto bene tu?
RA: «A noi c’è crollata la casa,
tutto distrutto, tutto, tutto, tutto».
112: E tuo marito?
RA: «È riuscito a uscire.
112: Dio grazie.
RA: «Ma gli altri sono rimasti
dentro, via Santa Croce numero
19, mandate qualcuno là».
112: Ok, certo. State lontano
dal palazzo,ti lascio che qui è l’inferno.
Ore 4.12
112: Autoradio, dove stai?
112P: Segnalano crolli a San
Pio, centro storico, anche a Barisciano.
Un casino. Pronto?
112: Sì, se mi ricevi vai a
Castelnuovo, persona deceduta
sotto le macerie. Castelnuovo capito?
112P: Ricevuto, ricevuto... I
telefoni sono isolati.
112: Avvicinati.
112P: Vedo persone morte,
qui ce ne sono due, morte. Il passaggio
è inaccessibile, è tutto
crollato.
Ore 4.14
112: Autoradio, autoradio,
pronto?
112P: Ecco, avanti.
112: Dimmi qualcosa,
ragguaglia, dimmi dai, com’è la
situazione?
112P: E com’è... Un macello.
112: Immagino. Arriva a via
Santa Croce 19 che pure là è crollato un altro
palazzo, vedi un’attimo,
c’è gente dentro, vedete se
riuscite a tirare fuori qualcuno.
112P: Ok volo.
112: Vola vai, tienimi al
corrente, quello che vedi, dimmi
tutto, famme sape’ che vedi intorno,
mi dicono che so’ crollati palazzi
interi a via XX Settembre,
famme sape’, dimme tutto, corri,
corri.
Ore 4.21
112: Autoradio, arrivato alla
prefettura?
112P: Confermo
112: Allora?
112P: Pazzesco.
La prefettura è
crollata del tutto,
mi segnalano gente
sotto i sassi, io
sto qua davanti. Madonna
mia, nun poi
capì. Prefettura rasa al
suolo, confermo. Davanti ci
sono abitazioni con persone incastrate,
anche bambini piccoli, si
sente piangere, c’è polvere.
112: ...
112P: Se mi fermo qua non
posso andare in via d’Annunzio.
112: Aspetta un attimo,
aspetta...
Ore 4.21
112: Chi è?
112P: La ventisette.
112: Sta arrivando personale
esterno, accompagnato da un nostro
capitano.
112P: Bene. C’è tantissima
gente sotto le macerie, la piazza è
andata distrutta, strillano tutti.
112: Va bene.
112P: Vado là.
112: Va bene.
Ore 4.22
112: Fai venire le ruspe,
chiama Cingolani.
112P: Va bene.
112: Ma chiamalo subito, immediatamente. Digli di tirare fuori tutti i mezzi, dichiamarechi ha mezzi e metterli in strada. Li voglio tutti pronti in dieci minuti.
112P: Ok, provvedo.
112: Subito, non c’è un secondo da perdere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.