Terrore a Cinecittà: «Vi uccidiamo tutti» E incendiano il palazzo

RomaQuesta volta non è servito aspettare l’esito di indagini più approfondite per poter dire che, quello divampato la scorsa notte in uno stabile di Cinecittà est, a Roma, è stato un incendio doloso. Le fiamme si sono propagate troppo rapidamente per poter pensare ad altre cause.
È stato subito chiaro agli inquirenti che qualcuno ha fatto in modo di trasformare il garage del complesso condominiale di via Libero Leonardi 20, alla periferia sud della capitale, 160 appartamenti distribuiti su sette piani e abitati da 250 persone - quasi tutti italiani, per lo più studenti e impiegati appartenenti alla media borghesia - in un immenso rogo dove le auto in sosta hanno fatto da innesco. Poteva (e forse nelle intenzioni dell’autore avrebbe dovuto) essere una strage: l’intero perimetro dello stabile, circa 120 metri, è stato infatti cosparso di un centinaio di litri di benzina. Ma alla fine il bilancio, grazie alla velocità dei soccorsi e al coraggio di vigili del fuoco e poliziotti, che hanno affrontato il fumo e fiamme alte fino a 15 metri per evacuare gli abitanti, portando in salvo a braccio numerosi anziani e disabili, è stato di 12 persone intossicate. Le prime chiamate al 115 sono arrivate pochi minuti prima delle 2.30. Qualche inquilino segnalava l’incendio di alcune macchine. In realtà le oltre 60 auto parcheggiate hanno preso fuoco quasi contemporaneamente, alcune delle quali esplodendo, e le fiamme hanno presto raggiunto il primo piano. Ai 40 pompieri intervenuti in non più di 8 minuti sono servite più di due ore di lavoro per domare l’incendio. Trentanove autovetture e diciassette motorini sono andati completamente distrutti. Per gli abitanti dell’edificio sono stati momenti di terrore: in preda al panico per le fiamme e il rumore delle deflagrazioni, si sono precipitati in strada in pigiama, riversandosi per le scale invase dal fumo invece di rimanere in casa ad aspettare i soccorsi. Nessuna ipotesi viene scartata, ma è quella dolosa la più accreditata, visto che le fiamme sono partite da cinque zone diverse: «È stato un incendio dalle dinamiche strane, violento, di vaste proporzioni», osservano gli investigatori, che ora sono in cerca di testimoni. Agli atti dell’inchiesta c’è la testimonianza di una donna, Simona, che ha raccontato di aver sentito urlare un gruppo di ragazzi in fuga dal garage: «Maledetti, dovete morire tutti. Vi ammazziamo». «Erano in tre - ha detto - tutti italiani, uno di loro urlava forte, urla che si confondevano con il rumore delle macchine che scoppiavano. Altri due, forse ventenni, gli si sono messi accanto e lo hanno trascinato via prima di scappare correndo».

L’edificio non ha subito danni strutturali, ma le 160 famiglie, ora ospitate in alloggi temporanei, dovranno aspettare il Natale prima di poter rientrare nelle loro case perché l’incendio ha danneggiato le tubature di gas, luce e acqua.

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