Rivolta nel carcere di Rostov: esponenti dell'Isis uccisi per liberare le guardie in ostaggio

Coltelli e minaccia di morte: sei detenuti condannati per associazione all'Isis hanno preso in ostaggio due guardie del carcere di Rostov (Russia). I sequestratori sono stati neutralizzati, illesi gli ostaggi

Rivolta nel carcere di Rostov: esponenti dell'Isis uccisi per liberare le guardie in ostaggio
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Rivolta nel carcere di Rostov, in Russia, dove due guardie del penitenziario sono state prese in ostaggio da sei detenuti legati all'Isis. Secondo l'Agenzia Ria Novosti, uno dei due ostaggi potrebbe essere il direttore del carcere. I sei hanno pubblicato un video in cui mostrano gli ostaggi, dicono di fare sul serio e chiedono armi e auto per allontanarsi. Le guardie sono state tenute sotto la minaccia di coltelli. I video stanno circolando da diverse ore online e presentano tutti una sigla "112", firma del gruppo Telegram russo che li ha diffusi fin dalle prime ore di questa mattina.

Ce ne sono almeno tre sul web, altri potrebbero arrivare nelle prossime ore, e mostrano i due esponenti del corpo miliare russo disarmati e tenuti sotto la minaccia dei coltelli da quelli che vengono identificati come terroristi, che si muovono con una certa disinvoltura e sapienza nelle zone della prigione. Dopo diverse ore di negoziati, i terroristi sono stati neutralizzati e gli ostaggi liberati. Fondamentale l'intervento delle forze speciali, che hanno ucciso con precisione i terroristi senza causare danni alle guardie, come riferito dal servizio stampa del Servizio penitenziario federale.

Una delle due guardie è stata ammanettata dai terroristi, che oltre alle lame disponevano di uno sfollagente, evidentemente preso dai militari, e di un'ascia antincendio usata come arma. La situazione è stata costantemente sotto controllo e le trattative sono durate diverse ore prima dell'intervento. Secondo le autorità, i prigionieri erano tenuti in celle diverse, ma esisteva un collegamento tra loro e la presa degli ostaggi era in preparazione da diversi mesi. Dicono di essere stati "ispirati da Allah" nella loro azione e a dimostrazione che si tratta di un'azione coordinata e programmata, per liberarsi hanno sfondato le sbarre che chiudevano le loro celle per raggiungere il posto di servizio delle guardie, dove le hanno catturate e poi portate in cortile.

La prigone è stata circondata da militari e forze di polizia, mentre le squadre speciali si sono lentamente avvicinate alla struttura per l'eventiale azione di forza, con relativa incursione, per liberare gli ostaggi. Secondo fonti delle forze dell'ordine citate dalla Tass, tra i sequestratori ci sarebbero stati membri dell'Isis che sarebbero dovuti comparire in tribunale con l'accusa di "terrorismo". Un procedimento penale è stato aperto, secondo quanto ha reso noto il comitato investigativo russo.

"La sezione del comitato per la regione di Rostov ha aperto un procedimento penale sulla base delle prove del reato ai sensi dell'articolo 206 del codice penale russo (presa di ostaggi)", ha dichiarato il comitato.

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