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Le armi, la propaganda jihadista, l'attacco. Spunta un video dei killer di Sydney

Il materiale, non reso pubblico, è al vaglio degli investigatori nell’ambito dell’indagine antiterrorismo. Il filmato, sequestrato dalla polizia, presenta elementi tipici della propaganda islamista

Le armi, la propaganda jihadista, l'attacco. Spunta un video dei killer di Sydney
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Le autorità australiane hanno confermato il ritrovamento di un video riconducibile allo stile della propaganda dello Stato Islamico nel corso di una recente indagine condotta dalla polizia del Nuovo Galles del Sud. La scoperta ha riacceso l’attenzione sul fenomeno della radicalizzazione jihadista in Australia, pur in assenza, al momento, di indicazioni su una minaccia immediata.

Secondo quanto riferito da fonti investigative citate dai media, il filmato presenta caratteristiche visive e narrative tipiche dei prodotti propagandistici utilizzati negli anni dall’ISIS per diffondere la propria ideologia. Le autorità hanno sequestrato il filmato, che mostra Said e Naveed Akram in posa con le armi ed esprimendo opinioni estremiste, durante un raid nella proprietà di Campsie che la coppia usava come base operativa. "È difficile non guardare questo video e non pensare che l'attacco non fosse pianificato", ha dichiarato una fonte di alto livello della polizia al Daily Telegraph. "È difficile non guardare questo video e non pensare che non si fossero esercitati per l'attacco".

Il video è ora sottoposto a un’analisi approfondita da parte degli specialisti dell’antiterrorismo, che stanno cercando di determinarne l’origine, le modalità di produzione e il contesto in cui è stato conservato. Gli investigatori stanno valutando se si tratti di materiale autoprodotto, di contenuti scaricati dalla rete o di propaganda rielaborata, elementi che potrebbero fornire indicazioni sul livello di coinvolgimento ideologico delle persone oggetto dell’indagine.

Le autorità australiane ricordano che la diffusione e il consumo di contenuti estremisti continuano a rappresentare una delle principali sfide per la sicurezza nazionale. Sebbene lo Stato Islamico abbia perso il controllo dei territori che aveva occupato in Medio Oriente, la sua strategia comunicativa rimane attiva e orientata a ispirare individui isolati attraverso messaggi digitali, spesso diffusi al di fuori di strutture organizzate tradizionali.

Negli ultimi anni, l’Australia è stata indicata da diversi osservatori internazionali come un paese esposto al rischio di radicalizzazione individuale, in particolare attraverso piattaforme online. In questo contesto, il ritrovamento del video rafforza l’attenzione delle forze di sicurezza sui segnali precoci di estremismo, considerati cruciali per prevenire episodi di violenza.

Il governo federale ha confermato che il livello di allerta resta invariato e che non vi sono elementi che giustifichino un innalzamento immediato delle misure di sicurezza per la popolazione. Allo stesso tempo, le autorità ribadiscono la necessità di proseguire le indagini con discrezione, evitando conclusioni affrettate e attenendosi esclusivamente a fatti accertati.

La polizia non ha diffuso dettagli sull’identità delle persone coinvolte né sul luogo esatto del ritrovamento, spiegando che la

riservatezza è necessaria per non compromettere le indagini in corso. Ulteriori informazioni potrebbero emergere una volta completata l’analisi del materiale digitale e delle eventuali connessioni con ambienti estremisti più ampi.

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