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Terrorizzati dal figlio quindicenne I genitori alla polizia: «Arrestatelo»

TrevisoA San Vendemiano c’era un ragazzino terribile che si chiamava Alessandro Del Piero e che sul campo faceva impazzire gli avversari fin da quando aveva 15 anni. Terribile, dunque, ma solo quando aveva la palla al piede e scherzava gli altri come birilli. Nello stesso tranquillo comune del Trevigiano adesso le cronache riferiscono di un altro ragazzo terribile, ma non nel senso gioioso dell’illustre concittadino diventato, tra le altre cose, campione del mondo. No, questa è una storia triste e incredibile. Una storia che se la scrivi in un romanzo non trovi un editore disposto a pubblicarla da quanto suona inverosimile. La storia di un quindicenne così violento e pericoloso da indurre i genitori a denunciarlo alla polizia pur di farlo portare via, lontano da casa. E con il tribunale per i minori di Venezia che, secondo quanto riporta il «Corriere del Veneto», starebbe per ordinare l’accompagnamento del ragazzo in una struttura protetta lontano dal Veneto.
Cosa può aver combinato di tanto grave un adolescente per indurre la madre a chiedere con forza il suo allontanamento? E per convincere il padre che questa sia la soluzione migliore? Storia irreale, appunto. Che diventa addirittura inimmaginabile se si leggono gli esposti che i genitori hanno cominciato a portare al commissariato di Conegliano quattro anni fa, quando il figlio terribile aveva appena 11 anni. Calci e pugni nei confronti della madre e della sorella, conditi da reazioni violente anche nei confronti del padre. Non semplici litigi, ma una situazione di continua tensione, peraltro sconfinata anche in episodi di intolleranza nei confronti di altri coetanei, che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
È la storia di una famiglia mista, formata da un italiano oggi sessantenne e da una sudamericana cinquantenne. Dall’unione nascono due figli e tutto fila liscio, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, fino a 8 anni fa. Poi pare che la donna, di ritorno da un viaggio al suo paese, abbia deciso di portare a vivere nel piccolo appartamento di San Vendemiano anche la madre, la sorella e un figlio avuto da una precedente unione. Il tutto senza aver concordato alcunché col marito e con gli altri due figli.
I contrasti col marito sono inevitabili e, probabilmente, il ragazzino, che all’epoca aveva 7 anni, subisce le conseguenze di questi scontri familiari. Comincia a vedere nella madre la causa della rottura dell’equilibrio familiare e scatena il suo trauma interiore in uno scontro continuo nei confronti della donna. Scontro che poi diventa generale, con il padre e la sorella maggiore, con tutti. Del caso si occupano pure le assistenti sociali del Comune, che registrano una dura reazione iniziale della mamma, che lo sottopone a dure punizioni mentre il padre, per lavoro, è costretto a frequenti viaggi all’estero.
Risultato? A 11 anni il bambino comincia a reagire picchiando la madre, che presenta le prime denunce in commissariato. Gli agenti, increduli, archiviano gli esposti ma, evidentemente, confidano si tratti di «normali» litigi in famiglia. Invece le cose peggiorano e il ragazzino comincia a prendere di mira pure la sorella e, addirittura, prende a bastonate il padre che lo aveva rimproverato. Negli ultimi tempi la situazione è andata fuori controllo, col ragazzo che rincasa all’alba e, al minimo battibecco, reagisce con la violenza.
Padre e madre hanno chiesto il suo allontanamento in una comunità e la magistratura, nell’interesse del ragazzo, dovrebbe presto accogliere questa richiesta.

Ha 15 anni, magari non farà in tempo a imitare il suo concittadino Del Piero, ma è ancora in tempo per costruirsi un avvenire più sereno.

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