LA TERZA REPUBBLICA

Tra le tante conseguenze delle due principali novità di questa campagna elettorale - il Pd che va da solo e la nascita del Popolo della Libertà - c’è anche questa: c’è che va definitivamente in archivio quel che restava delle due grandi ideologie totalitarie del Novecento, il comunismo e il fascismo. È troppo dire che nella politica italiana il secolo scorso è finito in questi giorni? Forse sì. Ma fino a un certo punto.
Cominciamo con quel che è accaduto a sinistra. È ovvio che il comunismo, come ideologia e come sistema, era già finito da un pezzo. Ma restava - e con quale peso - una sinistra radicale che ha sempre condizionato ogni mossa di quello che, nella logica del bipolarismo, avrebbe dovuto essere il polo di una sinistra moderna e moderata. Scegliendo di andare da solo, Veltroni si è dunque liberato di una zavorra che ha reso impossibile la governabilità alla sua parte politica. È quasi una beffa, ma i partiti comunisti hanno ora di fronte la stessa sorte toccata dal dopoguerra in poi al Msi, estromesso dall’arco costituzionale e da ogni possibile ruolo di governo a causa della famosa conventio ad excludendum.
Veltroni ha quindi un indubbio merito. Sbaglia però a sottovalutare quanto è avvenuto nel centro-destra. L’adesione di Alleanza Nazionale al Popolo della Libertà è ben di più di «un’operazione di maquillage», come il leader del Pd l’ha definita. È vero che ormai da molti anni gli ex missini avevano già tagliato le radici e cambiato la pelle; ma lo scioglimento - perché di uno scioglimento si tratta - di An, e il suo approdo finale nell’area del Partito Popolare Europeo, è un’operazione di portata storica. E sicuramente anche non indolore per gran parte dei militanti e degli elettori.
Se poi si aggiunge - tornando a sinistra - che perfino la cosiddetta «Cosa Rossa», che raccoglierà Rifondazione e Pdci, sembra decisa a far sparire falce e martello dal simbolo, ecco che non è esagerato dire che, per la prima volta, ciò che rimaneva delle due grandi ideologie del XX secolo è davvero cancellato, anche formalmente.


Le avvisaglie della Seconda Repubblica erano state, paradossalmente, una rivincita delle estreme sul centro, quando nel dicembre del 1993 a Roma e a Napoli il Msi arrivò sorprendentemente ai ballottaggi con la sinistra. L’attuale dismissione proprio di quelle estreme potrebbe essere il primo vagito della Terza.

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