Roma - Tutti contro Padoa-Schioppa. Il ministro dell'Economia, a Bruxelles per la riunione dell'Ecofin, si lascia scappare "il tesoretto non esiste". E dall'Italia arriva l'eco delle proteste. Del leader della sinistra Arcobaleno. E dei sindacti. Fausto Bertinotti dissente: "Non sono d’accordo con Padoa-Schioppa, perché ci sono delle risorse economiche per intervenire sui salari. Non sono impugnabili limiti di bilancio contro la questione fondamentale di chi con mille euro al mese non arriva alla fine del mese. Un intervento si poteva fare nella scorsa finanziaria o subito dopo, e si potrà fare in futuro".
Sindacati Nemmeno la Cisl crede alle ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia: "Troppe volte ha detto una cosa e poi ci ha fatto trovare di fronte ad un’altra - spiega il segretario Bonanni -. A noi risulta che l’extragettito ammonti a più di 10 miliardi di euro ed ecco perché riteniamo un errore non averlo ridistribuito, con agevolazioni fiscali, ai lavoratori e pensionatì". Epifani sottolinea che "per il sindacato non cambia nulla, abbiamo chiesto, chiediamo e continueremo a chiedere che il tesoretto sia utilizzato per tagliare le tasse ai lavoratori dipendenti. Colpisce - aggiunge - che il governo, anche sfiduciato, presenta le sue divisioni: è imbarazzante". Angeletti le risorse del tesoretto "ci sono, ma il governo si divide su come utilizzarle e temo non saranno utilizzate per quello che chiediamo, cioè il taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti, nè da questo governo nè dal prossimo: chiunque vincerà ci spiegherà che non ci sono le risorse per tagliare le tasse ai dipendenti, ma ad altri sì. E' per questo che ho detto che lo sciopero è solo rinviato".
La replica I dati aggiornati sull’esistenza o meno del tesoretto saranno disponibili solo tra un mese, quando verrà presentata la relazione unificata sull’economia e la finanza. Lo afferma il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa a commento delle indiscrezioni stampa di oggi. "Oggi è il 12 febbraio, tra un mese uscirà la relazione unificata sull’economia e la finanza, solo in quel momento avremmo un quadro aggiornato sulla situazione economica e la prospettiva dei conti" ha detto Padoa-Schioppa in una conferenza stampa al termine dell’Ecofin. "Prima di allora noi del ministero non siamo abbastanza informati per pronunciarci e dubito che altri lo siano - ha aggiunto -. Le discussioni di politica economica sono un elemento permanente, quello che si legge in questi momento fa parte di un dibattito elettorale". Il ministro ha sottolineato che "misure di restituzione fiscale si possono fare, sono legittime, ma è importante non deviare dal percorso verso l’obiettivo di medio termine (cioè il pareggio di bilancio) e che tali misure restino nei vincoli Ue".
"Pareggio entro il 2011" L’Italia deve raggiungere il pareggio tra deficit e pil entro il 2011, poché la data è "invalicabile, essendo già il risultato di una piccola concessione" da parte di Bruxelles.
"Per l’Italia il 2011 è una data invalicabile per il pareggio dei conti, essendo già il risultato di una piccola concessione", ha proseguito Padoa-Schioppa, aggiungendo: "Il costo di un allontanamento dall’accordo di Berlino è stato capito da tutti i partecipanti. Le conclusioni anche per la Francia riprendono anche in modo integrale il linguaggio di Berlino e questo è un risultato importante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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