Cassa Depositi e Prestiti ha sciolto il nodo sulla doppia presenza in Enel e Terna e ha deciso di cedere al ministero dellEconomia il 17,362%, ovvero tutta la sua partecipazione detenuta in Enel. La compresenza nel portafoglio di Cdp di pacchetti azionari di Terna e Enel era già finita da anni sotto la lente dellAntitrust. Nel 2005 lAutorità garante della concorrenza e del mercato, con una sentenza confermata poi sia dal Tar del Lazio che dal Consiglio di Stato, aveva infatti stabilito che le due partecipazioni non potevano convivere sotto lo stesso tetto. Sono stati accordati due anni di tempo per trovare una soluzione ai quali si sono poi aggiunti altri dodici mesi a causa delle turbolenze dei mercati finanziari degli ultimi tempi. Ieri la decisione: con loccasione della dismissione della quota Enel, Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via anche ad una razionalizzazione più complessiva delle proprie partecipazioni per mantenere e rafforzare quelle più vicine alla propria «mission», fanno notare fonti vicine allistituto.
Di qui dunque la decisione, su proposta dellamministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, di cedere anche il 35% di Poste e il 50% di St Holding (con cui detiene il 13,77% di StMicroelectronics). In contropartita, il Tesoro cederà a Cassa Depositi e Prestiti un quantitativo di azioni Eni corrispondente al valore delle partecipazioni cedute dalla Cassa. «A tale scopo - spiega in una nota la stessa Cassa Depositi e Prestiti - il ministero nominerà un advisor indipendente, selezionato nellambito di un elenco di professionisti definito dintesa con Cdp, per effettuare le valutazioni necessarie». Tra la scelta del valutatore e la valutazione vera e propria per stabilire il concambio è verosimile che saranno necessarie alcune settimane e dunque è possibile che loperazione verrà portata a termine dopo lestate.
Per quanto riguarda le Poste, Cassa Depositi e Prestiti ha, oltre alla partecipazione ora in via di dismissione, una convenzione per la distribuzione in esclusiva dei prodotti di risparmio postale, buoni e libretti postali.
Al Tesoro tutta la quota in Enel e il 35% di Poste
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