Salvo Mazzolini
da Berlino
Due uomini che si baciano e si accarezzano in un parco, un'avvenente ragazza in topless e tanga che passeggia disinvolta e sorridente su una spiaggia, adolescenti di entrambi i sessi in costume da bagno che scherzano spensierati e felici a bordo di una piscina, un dottore che visita una paziente a schiena nuda.
Sono alcune delle scene che si vedono in un video che presto sarà distribuito a tutte le rappresentanze diplomatiche olandesi e mostrato a chiunque, in qualsiasi parte del globo, farà richiesta per emigrare nel paese dei tulipani. L'aspirante ad ottenere il permesso di soggiorno e di lavoro avrà poco tempo, appena quindici minuti, per scrivere su un foglio le proprie impressioni, se è d'accordo o scandalizzato da quanto ha visto, se ritiene possibile o difficile la sua integrazione in una società le cui abitudini sono quelle delineate nel video. E dalle sue risposte a caldo, che verranno poi valutate da esperti, dipenderà la concessione del visto di ingresso. Le autorità olandesi lo chiamano il video della verità. E rientra in un complesso di nuove iniziative decise dall'Olanda per una politica immigratoria più attenta e selettiva. L'Olanda, un tempo considerato il paradiso degli extracomunitari per la sua tolleranza verso culture diverse, sta rapidamente cambiando il modello fin qui seguito.
Stop con il modello multiculturale e avanti con l'integrazione. Chi sceglie di vivere nella società olandese, può anche mantenere i propri costumi, ma a patto che non siano incompatibili con quelli del paese che li ospita. E il video verità è una dimostrazione. Anche se non viene ammesso, l'iniziativa è principalmente diretta ai potenziali emigranti musulmani per tastare la loro propensione ad adattarsi alle usanze ultra liberali dell'Olanda, soprattutto in materia di rapporti tra i sessi e sui diritti delle donne. Insieme al video verrà loro consegnato un questionario cui dovranno rispondere con altrettanta rapidità perché quel che conta è la reazione spontanea e immediata. Molte delle domande sono simili a quelle contenute in un questionario introdotto con scopi analoghi in un land tedesco, il Badenwürttemberg. Mandereste vostra figlia a lezioni di nuoto in una piscina dove ci sono anche ragazzi? Cosa pensate dell'infibulazione? Vi fareste visitare da un dottore (domanda per le donne) o da una dottoressa (domanda per gli uomini)? Se una ragazza dice di essere incinta cosa fareste in quanto genitori o parenti? Cosa pensate dei mariti che in nome della religione picchiano le mogli che si rifiutano di ubbidire ai loro ordini? Considerate una vergogna se vostra figlia si comportasse con la stessa libertà di una ragazza olandese? Domande che sono state giudicate come una provocazione dalla comunità musulmana. «È un'iniziativa offensiva, finalizzata ad impedire che altri musulmani si trasferiscano in Olanda», ha tuonato Abdu Menebhi, uno dei leader della comunità marocchina. «Ricorreremo ad ogni mezzo legale per convincere il governo a ritirare video e questionario». Ma è difficile che l'ira dei musulmani convinca le autorità olandesi a fare marcia indietro.
Integrazione e selezione sono le nuove parole d'ordine condivise da tutto lo schieramento politico. E ad applicarle c'è un personaggio inflessibile, Rita Verdonk, soprannominata la signora di ferro, ministro per l'immigrazione.
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