«Finiti. Esauriti. Forse la settimana prossima». E intanto? «Intanto niente». Non serve cambiare libreria, le risposte sono le stesse dappertutto: le scuole sono appena cominciate, ma i libri di testo sono già finiti. Gli istituti scolastici sono ormai tutti aperti, eppure i libri su cui i ragazzi di medie e superiori dovranno cimentarsi nel corso del nuovo anno risultano in buona parte introvabili. Su un elenco di quindici di una prima media, ad esempio, se ne reperiscono subito a malapena tre, cioè un quinto. E gli altri? «Finiti, esauriti».
Di «emergenza estesa e generalizzata a tutta lItalia» parla Paolo Pisanti, presidente dellAssociazione dei Librai Italiani (Ali). «I libri sono introvabili non tanto per via del numero di copie inadeguato - precisa il presidente -, ma come risultato dellincertezza dovuta alla crociata di agosto sul caro-libri. Noi librai, nellinsicurezza di poterli vendere, ci siamo mantenuti un po più bassi del consueto negli acquisti e gli editori un po più bassi nella stampa. Avevamo mandato una lettera in proposito al ministro dellIstruzione, Mariastella Gelmini. Noi, una volta che i libri li abbiamo comprati, poi ce li... mangiamo, se non si vendono». «È un problema tra librerie e singola casa editrice» ha commentato Alfieri Lorenzon, direttore dellAssociazione Italiana Editori (Aie). «I motivi possono essere svariati: un cambiamento di adozione non comunicato in maniera ufficiale, un volume esaurito o più persone del previsto che lo richiedono. Può esserci, insomma, una momentanea indisponibilità.
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