Ben presto lobiettivo della telecamera si riempie di migliaia di goccioline di vernice. Lo stesso succede agli abiti degli imbianchini improvvisati: un paio di spennellate, e i vestiti sono macchiati. «Ma va bene così - sorride Francesco mentre immerge il rullo nel secchio del colore -. Una maglia sporca non è un problema. Siamo qui per testimoniare valori come la tutela delle cose pubbliche, il rispetto del decoro urbano. Limportante è che il segnale arrivi diritto a chi di dovere. Non importa quante volte i vandali della bomboletta possano deturpare i palazzi. Noi saremo sempre qui a cancellare i loro scarabocchi».
Ore nove di una domenica mattina di qualche settimana fa, chiostro di San Lorenzo, quartiere Ticinese. Francesco, Maurizio e gli altri amici dellassociazione «Milano muri puliti» cominciano con lo srotolare i teloni di plastica che proteggeranno il selciato del sagrato dagli schizzi di vernice. «Noi possiamo sporcarci - sottolinea Francesco -, il sagrato no». Si sono radunati qui in una ventina per dare una ripulita ai muri della zona, per ricoprire le migliaia di scarabocchi - tag nel gergo della strada - che deturpano le facciate dei palazzi tra corso di Porta Ticinese e via Vetere. «Labbiamo già fatto diverse volte in altre zone della città - spiega Francesco Sacchetto, presidente dellassociazione -. Se il Comune non garantisce il decoro di Milano, ci pensiamo noi. Mettendo anche mano al portafogli, visto che le vernici sono a carico nostro. Ma non ci pesa: è il nostro modo per dire che i palazzi della nostra città non sono abbandonati al vandalismo». «Bravi - commenta una signora che si ferma a osservare il lavoro -. Era ora che qualcuno facesse qualcosa per tutti questi sgorbi». Qualcuno applaude, qualcuno scatta una foto ricordo con gli imbianchini del decoro.
Ma questo è un giorno speciale: oltre agli amici con rulli e pennelli, sul sagrato cè anche chi porta in spalla una telecamera. «Abbiamo deciso di fare un film della nostra giornata di lavoro. Un corto intitolato Il giorno dei muri puliti»: quindici minuti di denuncia, una zoomata sullemergenza graffiti, una lezione di educazione civica realizzata grazie al contributo gratuito di professionisti di videoarte residenti in zona. Un lavoro di tale livello da essere stato selezionato da Esterni per levento «Audiovisiva». Il cortometraggio sarà infatti proiettato questa sera alle 21 sulla facciata bianca del Museo Diocesano. Ma potrebbe saltare tutto allultimo momento. Secondo alcune indiscrezioni gli organizzatori starebbero infatti considerando lidea di sospendere la proiezione a causa della rabbia che questo docu-film avrebbe scatenato tra le «crew» (le bande di «writers», ovvero i graffitari). «Onde Visive», la casa di produzione che ha curato il montaggio finale della pellicola, ha ricevuto negli ultimi due giorni molte mail di protesta e insulti da parte di sedicenti «artisti della bomboletta», che annunciano anche azioni dimostrative.
«Staremo a vedere - commentano dal comitato dei residenti del Ticinese «La Cittadella» -. Ma probabilmente in questi giorni i graffitari si terranno alla larga da San Lorenzo. Abbiamo già avvisato del pericolo la Polizia municipale.
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