Tiziano Ferro e Tokio Hotel vincono a Napoli i «Trl Awards» di Mtv

D’altronde per avere un’idea di quale musica ascoltino davvero i ragazzi bisogna guardare questo programma: «Trl» su Mtv, che ogni giorno fa il riassunto di ciò che merita più applausi. E così ieri sera in piazza Plebiscito a Napoli sono andati in scena i «Trl Awards», che sono in sostanza i premi che gli spettatori di «Trl» hanno deciso di attribuire ai trionfatori della stagione. Per capirci, al sito www.mtv.it/trl è arrivato più di un milione di voti, roba che probabilmente è persino superiore alle preferenze arrivate all’ultimo Festival di Sanremo. Perciò potete immaginarvi che euforia, ieri sera in piazza, mentre Elena Santarelli e Alessandro Cattelan presentavano via via i vincitori che, uno dopo l’altro, disegnavano lo scenario del rock e del pop di questa stagione. Diciamolo subito: «L’uomo dell’anno» è Tiziano Ferro, che ha battuto, tra gli altri, Jesse McCartney, Timbaland e Justin Timberlake, mentre la «First lady» è Avril Lavigne, preferita persino ad Alicia Keys e a Leona Lewis. E se i migliori esordienti sono gli italiani Sonohra, la miglior band sono i Tokio Hotel e forse quest’ultimo era il verdetto più scontato: nel 2008 questo gruppo tedesco ha conquistato tutti, riempito le platee e attirato la più fedele corte di fans da chissà quanto tempo. Premio anche per i Finley (miglior riempipiazza), per il miglior film (Come tu mi vuoi) e per il «best number one» che è stato votato in diretta con prevedibile vittoria dei Tokio Hotel su Avril Lavigne, Britney Spears, Finley e Rihanna. Insomma una festa durante la quale l’enfasi malmostosa della vittoria è stata superata dal piacere della musica. Di questi tempi, così assetati di risultati, è una cosa strana vero? Eppure questo è il mondo di Mtv, capace di filtrare con il setaccio del rock gli azzardi e le smanie che troppo spesso abbruttiscono le tivù generaliste.

Sarà per questo che il pubblico ieri sera ha festeggiato l’ingresso degli ospiti (tra i quali Michelle Hunziker, Fabio De Luigi, Max Pezzali, Skin e la conclusiva Gianna Nannini) con un entusiasmo che fa bene alla musica e, massì, alla fine nutre anche gli animi.

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