Torino pensa al sistema a «crediti»

Il modello Milano, almeno in Italia, dovrebbe rimanere unico nel suo genere. Anche le altre grandi città stanno mettendo a punto, o hanno già avviato, strategie anti-smog e traffico, ma hanno poco a che vedere con l’Ecopass. Torino, che già regola gli accessi alla «Ztl ambientale» nel centro storico - off limits dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 19.30 - con nove telecamere che presto diventeranno almeno trenta, sta studiando un sistema di crediti riservato a categorie come commercianti, medici o artigiani. In pratica, potrebbero disporre di un coupon di ingressi gratuiti e una volta esauriti gli ingressi diventerebbero a pagamento.
L’Ecopass piace a Bologna, che con la sua ricetta degli accessi telesorvegliati in centro è riuscita a ridurre del 25 per cento in un anno gli ingressi. Ma per i residenti scorrazzare in centro è e rimane un diritto gratuito, solo i mezzi commerciali (che sono anche i più inquinanti) devono pagare un ticket tanto più caro quante più polveri sottili rilascia il motore.
Anche a Firenze, e ormai da anni, il centro storico è «proprietà privata» di residenti e alcune categorie professionali. L’unica tassa che devono pagare è l’acquisto del telepass (65 euro all’anno), per entrare e uscire senza il rischio di multa dalla zona sorvegliata dalle telecamere.

Se pagano 150 euro, anche i pullman dei turisti possono raggiungere comodamente i monumenti più famosi di Firenze senza scaricare i passeggeri prima dell’area off limits. Il centro storico di Padova è già ztl controllata da telecamere, ma sta pensando come Torino a un sistema di crediti per entrare. L’Ecopass però è troppo distante dalla realtà della provincia.

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