Torino ultima sfida per Coppola il maratoneta

Ci voleva uno che sapesse correre. E Michele Coppola, 37 anni, nato sotto il segno della Vergine, è uno che ha sempre corso. Divertendosi. Ogni domenica mattina. Spesso e volentieri in compagnia del sindaco Chiamparino. L'uno e l'altro affiancati. L'uno che, sarà pure capitato, passa alla borraccia all'altro. Un po' come Coppi e Bartali.
Perché quando si fa sport, per il piacere di fare sport, non ci sono colori né bandiere. Solo che adesso, da oggi in poi, per il giovane assessore regionale alla Cultura che è diventato una delle punte di diamante della giunta Cota, la corsa diventerà una maratona, la strada comincerà a salire, le insidie potranno nascondersi anche dietro una curva innocua. Quindi: guardia alta.
Come si conviene a un carabiniere come lui. Che sa quanto vale e quanto pesa quell'uniforme, specie a Torino, dove c'è una storica caserma che si chiama Cernaia.
Michele Coppola contro Piero Fassino. Il nuovo contro lo stantìo. La capacità e la versatilità progettuale contro la ripetitività della politica senza appeal. Sponsorizzato dal «suo» presidente Cota, sostenuto dall'ex governatore Enzo Ghigo, benedetto da Silvio Berlusconi, che aveva già avuto modo di battezzarlo come enfant prodige, a 21 anni nella sua villa di Arcore, Coppola ora che ha ricevuto l'investitura ufficiale a candidato sindaco di Pdl e Lega, deve soltanto farsi onore. Sdoganato ufficialmente ieri a conclusione di una riunione-fiume, dopo settimane di trattative, tessute dal solito Ghigo e dall'immarcescibile Agostino Ghiglia, vice coordinatore piemontese del Popolo della libertà, si dovrà buttare in questa nuova avventura anima e corpo. Proprio come quando fa jogging per una giusta e benefica causa o come quando, storia dei suoi esordi, costruì dal niente Forza Italia Giovani a Torino.
Decisamente glamour (persino la sabauda società bene torinese ha definito così lui e il suo matrimonio con Emanuela Riccio, 34 anni, organizzatrice di eventi) Mike, come la sua fedelissima segretaria Antonella lo chiama, e come lui si presenta sul suo sito internet, è un tipo tosto, combattivo. Che trotta e fa trottare tutti suoi. Ha preso il suo impegno di assessore alla Cultura come un lavoro vero (cosa che agli italiani, non solo ai torinesi, non dispiacerebbe fosse imitata da molti politici italiani) così alle sette sta già sfogliando la rassegna stampa, poi la giornata-tipo è tutta una sequenza di appuntamenti scritti su un’agenda fitta, fino a tarda sera. A proposito di sequenza, nella vita di Michele Coppola ci sono anche tanti fotogrammi in sequenza. Che sono la prova schiacciante di altre sue passioni: il cinema, la musica, il calcio.
Così fotogrammi della sua vita sono l'incontro con l'altro Coppola, Francis Ford, per consegnargli, lui come vicepresidente del consiglio comunale (carica che ha ricoperto per due mandati) il toretto, simbolo della città, in occasione del Film Festival del 2009. Poi c'è l'amicizia con Ricky Tognazzi e Simona Izzo, invitati anche al suo matrimonio, celebrato nella Chiesa di San Massimo l'11 dicembre scorso, ma anche quella con Bono degli U2. Che risale al 2005, quando il popolare gruppo chiese di provare allo stadio di Torino per il grande ritorno sulle scene musicali. Mike si adoperò perché Torino capitalizzasse quello straordinario evento, e da allora Bono e Mike fanno quasi un duetto.
Se Emanuela è la donna che lo ha impalmato, c'è anche chi Mike lo porta in palmo di mano. Sono mamma Connie e nonna Nori, sue prime inossidabili tifose, soprattutto da quando suo padre (lui aveva sedici anni) se ne andò di casa. Laureatosi in Scienze politiche, fino al settembre 2009 ha lavorato nel mondo della pubblicità con la società «In Adv» e l'editore-presidente granata Urbano Cairo. Solo che lui, il candidato sindaco di Torino, fa il tifo da sempre per la Juve e non ne fa mistero. Tanto che per la partitissima di ieri sera con il Milan si è dato un gran daffare perché i bianconeri indossassero per la prima volta la maglia speciale per i 150 anni dell'Unità d'Italia dando il via così ufficialmente ai festeggiamenti.

Se prima girava in Smart, da quando si è sposato è passato alla Panda. Ma dovrà pensare ad allargarsi perché, in piena campagna elettorale, Emanuela gli regalerà Edoardo. Che dovrà imparare a correre in fretta. Anche lui.

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