Roma

Torna in gioco il Campidoglio

Il trionfo Pdl alle politiche e l’affluenza del 73,5% fanno sperare nel ballottaggio Rutelli-Alemanno Oggi dalle 14 lo spoglio: si parte dalle provinciali

Forse è il solo protagonista di questo election day che non ha rilasciato dichiarazioni. Francesco Rutelli, esponente di punta del nuovo Partito democratico e candidato sindaco, ha evitato di rilasciare dichiarazioni e di offrirsi ai media. Forse il rischio del ballottaggio è tutto scritto nel suo silenzio. In assenza di exit poll sulle amministrative (lo spoglio di comunali e provinciali inizia oggi alle 14) sono i dati delle politiche a servire come punto di riferimento per le analisi sul voto capitolino. Bisogna prendere a questo punto il dato del collegio Roma per la Camera dei deputati come punto di riferimento. Se in questa circoscrizione lo scarto è di soli 6 punti (il Partito democratico e l’Italia dei valori prenderebbero poco più del 44 per cento dei consensi mentre il Pdl si fermerebbe poco sotto il 40), questo potrebbe voler dire che si è sensibilmente ridotto lo scarto registrato non solo nelle passate politiche ma anche nelle ultime elezioni amministrative.
Uno dei primi politici a sottolineare questa inversione di tendenza è Francesco Giro, responsabile romano di Forza Italia. «A Roma e nel Lazio, nella città e nella regione dove la sinistra governa da anni con il tridente Veltroni, Marrazzo, Gasbarra, - spiega Giro - il Pdl è cresciuto in maniera esponenziale in solo 18 mesi dalle ultime elezioni; nel Comune di Roma il duello sarà all’ultimo voto». «Nelle province esterne di Frosinone, Rieti, Viterbo - continua Giro - il Partito della libertà ha surclassato il Partito democratico: a Frosinone abbiamo il 48 per cento contro il 32 per cento del Pd a Latina il 55 per cento contro il 27,6 per cento, a Rieti il 44 per cento contro il 37,5, a Viterbo il 47 per cento contro il 35,8. Sono tutti risultati che confermano la nostra forza nella regione. Tutto si giocherà a Roma. Sarà una battaglia all’ultimo voto. Avere, come Pdl Roma, quasi il 40% ed essere, nella Capitale, a un’incollatura da Veltroni è un successo straordinario, che dimostra la fine del predomino delle sinistre nella città eterna. Qui a Roma non abbiamo né il sostegno dei voti di Storace né quelli dell’Udc, tradizionalmente radicati in questo territorio e qui a Roma non ci sono Leghe paragonabili a quella di Bossi. In base a questi voti è quasi certo il ballottaggio tra Rutelli e Alemanno e Zingaretti e Antoniozzi, domani (oggi per chi legge, ndr) comincerà un’altra battaglia per la conquista di Comune e Provincia».
Nella stessa direzione andrebbe analizzata la maggiore affluenza alle urne rispetto alla precedente tornata elettorale. Nelle precedenti Comunali del 2006 avevano votato per scegliere il sindaco il 66 per cento degli aventi diritto, contro il 73 per cento di questo turno. Una sostanziosa differenza di ben 7 punti che potrebbe comportare un risultato imprevisto, almeno alla vigilia del voto. Alle elezioni provinciali di Roma ha votato il 75 per cento.

Rispetto alle amministrative del 2003, dove votarono il 60 per cento si registra quindi una crescita di quasi il 16 per cento, riconducibile all’effetto traino delle politiche che in questa tornata, a differenza del 2003, sono state in contemporanea alle provinciali.

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