Torna alla luce una corrispondenza di Slataper sul terremoto di Messina

È tornata alla luce una corrispondenza giornalistica di Scipio Slataper (1888-1915), lo scrittore triestino collaboratore della rivista «La Voce» di Giuseppe Prezzolini, autore de «Il mio Carso» e ucciso sul monte Podgora allo scoppio della Prima guerra mondiale. È l’articolo «Una notte all’ospedale di Napoli», che Slataper inviò al «Nuovo giornale» di Firenze il 5 gennaio 1909. Alessio Quercioli, giovane studioso di storia, allievo di Emilio Franzina dell’Università di Verona, è l’autore del ritrovamento dell’articolo di cui nulla si sapeva e che è stato scoperto grazie a un accenno che Slataper ne fa in una sua lettera inedita conservata all’Archivio di Stato di Trieste. La scoperta è pubblicata sul nuovo fascicolo della rivista «Belfagor» (Olschki editore).

Slataper era studente universitario a Firenze nel 1908 quando - dopo il terremoto di Messina del 28 dicembre di quell’anno, che rase al suolo la città - si recò dapprima a Napoli, poi in Calabria e infine in Sicilia, insieme ad altri giovani universitari fiorentini, per prestare soccorso ai feriti e agli sfollati.

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