Cultura e Spettacoli

Torna a parlare il padre di Amy Winehouse "Mia figlia è morta per colpa di un ansiolitico"

In un'intervista all'Anderson Cooper's Show, torna a parlare Mitch Winehouse: "Mia figlia non ha avuto una vita esemplare, ma vorrei che altri la avessero come modello. Capire che anche i più grandi possono essere fragili salverà molti". E sulla morte ha una nuova ipotesi: "Colpa di un ansiolitico"

Torna a parlare il padre di Amy Winehouse 
"Mia figlia è morta per colpa di un ansiolitico"

Parla Mitch Winehouse, il padre di Amy, e lo fa con una lunga intervista al Sun in cui ricorda il momento in cui scoprì della tragica morte della figlia. "Ma la sento ancora vicina a me, nonostante tutto", dichiara l'uomo. "Mi aiuterà a combattere per altri giovani che hanno problemi con la droga".

La tragica scoperta "Ho temuto di ricevere quella telefonata fin dai tempi di Back to Black - dice il padre di Amy, a proposito della chiamata che lo avvisò della morte della figlia -. Ma in quel momento era l'ultima cosa che mi aspettassi. Amy veniva dai sei mesi più felici della sua vita". Una morte inaspettata dunque, che coglie Mitch a New York, dove si trova per fare visita al cugino, appena diventato padre. "Ricevetti una chiamata dal bodyguard di mia figlia, in lacrime. Mi disse che era morta, ma faticai a credergli. Amy era sempre stata un'amante degli scherzi di cattivo gusto. Pensavo si trattasse anche in questo caso di una pessima battuta". E' un momento di totale blackout quello che riporta Mitch in Inghilterra, per scoprire che non si tratta affatto di uno scherzo, che Amy è morta davvero. "Trascorsi i giorni successivi alla scoperta in uno stato di totale choc. Continuavo a pensare che Amy non potesse essere morta, a come stava bene nell'ultimo periodo, ai ricordi più belli che avevo di lei".

Troppo normale per il successo "Amy era una ragazza normale, con le fragilità di tutti. Penso sia stato questo a ucciderla. Non era una Britney, una Madonna, non era una superdonna. Era solo una ragazza maledetta da un talento troppo più grande di lei, di cui neppure si rendeva conto a volte." Una normalità che l'ha condotta a una fine prematura e a una vita segnata da momenti di grande solitudine. Ma non per questo il padre si arrende al dolore. "Credo fermamente nella vita dopo la morte. Questo mi aiuta. Sento Amy qui vicino a me in spirito, una forza di cui ho bisogno per andare avanti nel compito che mi sono preposto, quello di aiutare  giovani che si trovano nelle sue stesse condizioni. Dopo la sua morte ho subito pensare a creare una charity in suo ricordo. Volevo che Amy fosse un modello per altri. Certo, non tutta la sua vita è stata esemplare, o condivisibile, non stiamo cercando di reinventare la sua immagine post-mortem. Ma l'idea che anche una star come lei fosse così fragile forse aiuterà altri a uscire dalle loro dipendenze".

Spunta una nuova ipotesi Ed è sempre il padre della Winehouse a rivelare una nuova teoria sulla morte della figlia. Amy sarebbe infatti morta per avere assunto il Librium, un ansiolitico comunemente utilizzato per combattere i sintomi dell'alcolismo, che aumenta la possibilità di avere convulsioni. "Nel corpo di mia figlia sono state trovate tracce del farmaco - ha dichiarato Mitch - mentre non sono state trovate tracce di droga".

Una spiegazione che si aggiunge alle altre, in attesa che sulla morte della cantante inglese si faccia luce definitivamente.

Commenti