Si accentua il momento difficile del Torino: i granata soffrono il mal di casa (terza sconfitta al vecchio Filadelfia) e pagano i grossolani errori della difesa, orfana del portiere Sereni sostituito da Calderoni. Non s'è fatta attendere la contestazione dei tifosi, atmosfera difficile per il tecnico Colantuono e per il presidente Urbano Cairo che non nasconde la grande delusione. «Società inesistente, gestione improvvisata, la nostra pazienza è terminata!», recitava uno striscione in curva Maratona. La panchina di Colantuono è più che mai a rischio e già circolano i nomi di Arrigoni, Beretta, Cagni e Camolese. Ma il favorito è Daniele Arrigoni, fermo dal novembre dello scorso anno quando venne esonerato dal Bologna.
Derby ricco di emozioni, soprattutto di agonismo, quello del Nord-Est. Padova e Vicenza non hanno dimenticato la tradizione anche se prima della partita i presidenti delle due società hanno rivolto ai tifosi un unico «forza ragazzi», appellandosi alla correttezza e alla sportività. Corretti sì, i tifosi, meno i giocatori: due espulsi del Padova (i difensori Faisca nel primo tempo e Cesar a metà ripresa), uno per parte usciti per infortunio, altri nel finale a terra preda di crampi. Ha vinto il Vicenza, che ha sprecato anche un rigore con Bjelanovic (parato da Agliardi), che s'è riscattato segnando il gol decisivo. Padova alla seconda sconfitta consecutiva in casa dopo quella con l'Empoli, ma grande prova di orgoglio, anche in nove ha costretto l'avversario a una difficile difesa dell'esiguo vantaggio e Di Nardo quasi allo scadere ha colpito l'incrocio dei pali.
Novità in vetta, due gol di Salvatore Mastronunzio (che nella classifica bomber ha raggiunto il granata Rolando Bianchi) non sono bastati all'Ancona per restare in fuga, marchigiani raggiunti sul campo dal Sassuolo e in classifica dal Lecce capace di rimontare due gol al Grosseto.
Emiliano Mondonico non riesce a rilanciare l'Albinoleffe, che ha ritrovato i gol di Cellini ma ha graziato il Frosinone della quinta sconfitta consecutiva.
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