Roma - «Complimenti. Siete riusciti a parlare dello Zecchino d’Oro per quarantotto minuti, senza fare il mio nome neppure una volta». Baruffa davanti ai giornalisti, ieri mattina a Roma, dopo la conferenza stampa del cinquantaduesimo Zecchino d’Oro. Cino Tortorella, il mitico Mago Zurlì che dal 1957 ad oggi è stato il «volto» della gara canora fra bambini, per la prima volta è seduto fra il pubblico invece che al tavolo degli autori. A incontro concluso si sfoga coi cronisti: «Lo Zecchino d’Oro l’ho inventato io, prima ancora che arrivassero i frati dell’Antoniano di Bologna. L’ho guidato per cinquantadue anni. E ora un capostruttura Rai mi viene a dire che sono sorpassato!». Il capostruttura in questione, Antonio Azzalini, parla di una semplice battuta. Che però non è un capolavoro d’eleganza: «Io la seguo da quando avevo cinque anni. Oggi ne ho cinquanta, fra venti andrò in pensione. E lei quando intende andarci?». «Io ho l’età del Papa e del Presidente della Repubblica - ribatte infiammato Tortorella (che di primavere ne conta 82) -. Dobbiamo essere rottamati tutti e tre?». A tentare di placare gli animi interviene il direttore dell’Antoniano, padre Alessandro, chiarendo perché per la prima volta Mago Zurlì diserterà lo Zecchino. «Ad aprile Tortorella ha citato l’Antoniano per danni morali. Mi sembra che abbiamo tutto il diritto di risentirci per un’azione che riteniamo ingiusta». Il motivo della causa?
«L’Antoniano ha permesso che la Rai cancellasse tutte le trasmissioni create da me e da loro, senza nemmeno protestare - s’indigna Tortorella -. Anni di lavoro e di successo totalmente annullati». Allora è vero che la Rai considera Tortorella superato? «Finché il contenzioso legale non sarà risolto, la Rai non potrà firmare contratti col signor Tortorella - svicola Azzalini -. E l’Antoniano non potrà farlo entrare al centro di produzione dello Zecchino». «E io ci verrò ugualmente - insiste lui -. Magari fuori, ma ci verrò!». Alla fine l’intenzione conciliativa predomina. «Cercheremo di risolvere la questione prima di martedì - assicura padre Alessandro (lo Zecchino andrà in onda dal 17 al 21 alle ore 17 su Raiuno, condotto da Veronica Maya e Paolo Conticini)- e di avere Cino di nuovo con noi». Si vedrà.
Quanto all’altro guaio che pende sul futuro della gara canora - a gennaio alcuni lavoratori del centro di produzione dell’Antoniano entreranno in cassa integrazione - padre Alessandro sospira: «Dal 2001 ad oggi abbiamo avuto un notevole calo
del lavoro. Lo stesso problema di tante altre imprese. Ma io sono solo un frate, non un manager. E se non ce la facessimo? Pazienza: i frati esistono da ottocento anni. E continueranno ad esistere, anche senza Zecchino».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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