Riccardo Signori
da Milano
I miracoli dellInter non finiscono mai: stavolta ha resuscitato la Roma e affogato le sue speranze da scudetto. Tre sconfitte in nove giornate sono unoverdose da ricovero immediato nel limbo degli imperfetti. Campionato buttato o quasi. Mancini voleva la normalità, ma da questa squadra è regalo impensabile. LInter voleva vincere ed, invece, è affogata come fosse ancora a Palermo. La Roma ha giocato con carattere e bella impostazione, Totti e la sua band hanno suonato calcio da gran serata. LInter ha pagato tutti e subito i suoi errori. Al primo devastante svarione difensivo, Montella si è infilato sotto porta ed ha resuscitato, lui sì, la vena da killer. Al secondo (personale) svarione di posizionamento, Julio Cesar ha pagato conto alla bravura chirurgica di Totti che lha infilato con un pallonetto da calcio brasiliano. E al primo minuto della ripresa ci si è messo anche larbitro, che ha interpretato un intervento frenato di Materazzi come un fallo da rigore sul Montella planato in area e in volo. È stato forse il rigore meno rigore di tutti quelli che Rosetti poteva assegnare: dopo 45 secondi Samuel ha strattonato De Rossi in area, e una volta per tempo Figo si è visto steso come un tappeto senza trovarne ragione.
Detti tutti questi episodi che fanno partita, spettacolo, gioia romanista e depressione interista, cè tutto il resto della sfida nella quale lInter si è lasciata devastare molto meno di quanto dica il risultato. Ne fanno prova i due gol di Adriano che hanno restituito fiato e speranza alla squadra ed anche tutto quel premere, giocare, provarci rischiando di segnare il terzo gol che non avrebbe fatto torto alla Roma. La squadra di Spalletti è sempre stata bella, presente, pronta a sfruttare tutte le mancanze avversarie: sulle fasce era uno spasso per Taddei e Mancini, Totti e De Rossi hanno fatto percussione centrale, Montella ha raccolto meno di quanto poteva: segnato il gol, ne ha avuti altri due sul piede se Samuel non avesse rivalutato la sua serata.
LInter è partita con qualche sbadataggine di troppo ed è andata in gran sofferenza sulla sua fascia destra: troppo deboli Ze Maria e Cordoba. Ma anche Figo a sinistra ci ha messo del tempo per restituire credibilità al nome suo. La Roma ne ha approffittato ed ecco il gol di Montella, sfruttando indecisioni di Cordoba ed anche di Samuel. Brutto segnale per lInter che questanno non riesce mai a rimontare. Anche stavolta è stato così, pur se la luna sembrava diversa. La Roma ha rischiato di segnare unaltra rete (palo di Mancini e Julio Cesar in ritardo di riflessi), ma lInter ha messo in campo grinta, determinazione e gioco che lhanno portata a tener lavversaria premuta nella sua metà campo per un bel numero di minuti. Tutto bene, salvo il risultato: un gol (Cambiasso) annullato per fuorigioco, una traversa colpita da Cruz nel primo tempo, una serie di occasioni sfuggite dun soffio. Eppoi le due reti di Adriano ripescato dalla panchina, subìto il terzo gol segnato da Totti: un macigno sulla testa dopo 35 secondi di gioco della ripresa. Sul 3-0 limpresa della rimonta è disperata, ma dopo 21 minuti Adriano ritrova il piede bombardiere e infila la punizione che invita lInter a tentarci. Il 3-2 è un mezzo regalo di Doni, in uscita, e Chivu infilato sotto il portiere. Adriano è appostato e spara.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.