Totti sfida Ferguson: «Si ricorderà di me»

Messaggio all’arbitro: «Siamo migliorati a livello nervoso»

Venti punti sotto l’Inter e non sentirli. Da oggi la Roma prepara l’andata di Champions di mercoledì sera contro il Manchester United dall’alto di chi è ancora in lizza per l’unico vero grande trofeo continentale. I nerazzurri arriveranno a cento punti in campionato? Buon per loro, nessuno nel clan romanista li baratterebbe con un’eventuale, pur sempre difficile, vittoria nella finale di Atene. La squadra, la città non aspetta che il fischio dell’arbitro, il momento potrebbe diventare storico e la cornice dell’Olimpico sarà adeguata a certe grandissime occasioni.
Tra tutti il più caricato è naturalmente Totti che vuole levarsi qualche sassolino dalla scarpa. Ad esempio dimostrare il proprio valore a sir Alex Ferguson, reo di non averlo considerato tra gli insostituibili della Roma. «Accetto sportivamente la sua idea. Ma, come dice mister Spelletti, vedrà di persona, anzi si ricorderà, spero... ». Il capitano sottolinea i progressi fatti dalla squadra a livello di comportamento in campo: «Quest’anno abbiamo avuto solamente un’espulsione, la mia a Livorno, sia in campo nazionale che internazionale. Perciò penso che abbiamo capito come ci dobbiamo comportare».
Si aspetta la solita gabbia, anche se in Europa fischiano poco, anzi quasi per niente. «Hanno intenzione di ingabbiarmi? Mi è sempre stata preparata una gabbia dagli avversari. Da grande non farò il giocatore di calcio, andrò a lavorare allo zoo con tutte queste gabbie che mi hanno fatto fino ad oggi».
Scherza Totti, poi si fa serio: «Arriviamo con la giusta condizione al momento opportuno, e cercheremo di centrare un altro obiettivo importante. Essere arrivati tra le prime otto squadre in Europa ha un certo significato sia sotto il profilo umano che sotto quello del professionista. Già essere arrivati fino a questo punto dopo tantissimi anni è un bel traguardo, ma non vogliamo fermarci qui perché andando avanti le soddisfazioni aumenteranno ancora di più».
Soddisfazioni che Francesco Totti non si è mai voluto togliere in Inghilterra: «Non mi è mai piaciuta, così come il calcio inglese, anche se lì giocano grandi campioni come Henry e Cristiano Ronaldo - conclude -.

Il calcio inglese non mi piace, e nemmeno l’Inghilterra perché il clima è cupo. Ma volete mettere con il sole che c’è a Roma?» conclude scivolando sulla buccia di banana e prestando il fianco a chi, spesso, si diletta ad accusarlo di provincialismo alla romana. Mannaggia capitano.

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