Quella di ieri sarebbe stata a tutti gli effetti una tappa da Tour prima maniera, di quelle da noia assoluta, perché generalmente nulla produce per lo spettacolo e per la classifica generale. Difatti è così. È una tappa che rende grande solo chi se laggiudica, e la vince il 33enne norvegese Kurt Asle Arvesen, che precede allo sprint i compagni di fuga laustriaco Elminger e il nostro Ballan. «Ci ho provato, ci riproverò», assicura il veneto della Lampre, la squadra del nostro inviato in corsa Damiano Cunego.
La giornata sarebbe da raccontare per la lunga fuga di quei dodici temerari con dentro i nostri Marco Velo, Filippo Pozzato e il già citato Ballan. Invece siamo costretti, nostro malgrado, ancora una volta a parlare di doping.
La giornata di ieri incomincia con il fermo dello spagnolo Duenas, positivo allantidoping (Epo) nella 4ª tappa, quella a cronometro di Cholet. Ancora uno spagnolo, ancora un signor nessuno. Dopo Beltran ecco questo modesto faticatore del pedale del team Barloworld.
Noi italiani non siamo certamente quelli giusti per poter parlare, per fare la morale a nessuno, ma una cosa è certa: in Italia chi ha barato è stato beccato e giudicato. In Spagna, nella bellissima penisola iberica di Zapatero, che gongola tutto per linvincibilità dei suoi sporivi come facevano qualche decennio fa la Ddr o lUnione Sovietica, non muovono un dito e si ostinano a nascondere la polvere sotto i tappeti. Eufemiano Fuetes: e chi è costui? Autoemotrasfusione, sacche di sangue, «Valv-Piti» (a proposito: continuiamo a tenerlo docchio, ci siamo presi solo una pausa di un giorno schiacciati dallevento Ronaldinho), il ginecologo delle Canarie (sempre Fuentes) che dice che tra i suoi assistiti cerano tantissimi sportivi, soprattutto calciatori e tennisti? Nulla. Non sanno nulla. Tutto fermo. «Il ciclismo sta facendo tantissimo, con grande fatica e grande sacrificio, ma la Spagna non fa nulla e fa finta di non capire». Parole di Pat Mc Quaid, presidente della Federazione internazionale del ciclismo.
In questa giornata amara, per il ciclismo e per la Barloworld ci sono anche dar registrare due ritiri. Quello di Paolo Longo Borghini (frattura della clavicola) e del colombiano, guarda caso compagno di stanza di Duenas, Felix Cardenas. E come se non bastasse, proprio sul traguardo, quando Cadel Evans era sul podio a festeggiare la sua maglia gialla, lammiraglia della squadra francese Ag2R ha tamponato inavvertitamente una transenna, investendo due adulti e due ragazzi.
Oggi 12° tappa: da Lavelanet a Narbonne, 168 km. Tappa sulla carta tranquilla. Speriamo bene.
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