Toyota, una Avensis quasi Lexus

nostro inviato a Parigi

Per sedurre i consumatori, gli industriali dell’auto usano quest’anno principalmente il codice ecologico tentando di sensibilizzare il pubblico all’acquisto di auto pulite, meno inquinanti, che consumano meno. E così, accanto, alle anteprime più o meno pronte per essere guidate, cresce l’offerta (anche se nella maggior parte dei casi ancora a livello di concept, soprattutto nel campo dell’ibrido e dell’elettrico) delle vetture dotate di motori che fanno a gara a emettere sempre meno anidride carbonica nell’aria, oltre ovviamente alle altre sostanze nocive.
La nuova Avensis, per esempio, una delle tre novità presentate dal colosso Toyota al «Mondial», è stata progettata con la priorità di contribuire a portare il tasso di anidride carbonica dell’intera flotta giapponese a 140 grammi per chilometro entro il 2009. Avensis, giunta alla terza generazione, è una berlina di segmento D concepita, sviluppata e prodotta in Europa, che si trova ora ad aver alzato l’asticella in fatto di stile, qualità, dinamismo e comfort rispetto al modello precedente («è un progetto all’avanguardia», l’ha descritta l’ingegnere capo Takashi Yamamoto). E tutto questo grazie a una nuova gamma di potenti motori a benzina e di diesel evoluti accoppiati a nuovi cambi sofisticati (Multidrive S per le versioni a benzina e un nuovo automatico a 6 rapporti per quelle a gasolio) che consentono di ridurre le emissioni senza incidere su prestazioni e piacere di guida. La struttura della nuova Avensis si basa su quella della Auris, e come questa viene costruita nella fabbrica Toyota di Burnaston, in Inghilterra (sono più di 1,45 milioni le unità prodotte dal lancio, nel 1997, della prima generazione). La produzione scatterà a novembre con le vendite previste a partire da gennaio. I sistemi di trasmissione e i motori benzina (1.6 e 1.8 litri da 132 e 147 cv) saranno forniti dall’impianto gallese di Deeside, mentre i propulsori diesel 2.0 e 2.2 (126 e 150 cv) arriveranno dalla Polonia. Il modello si evidenzia subito per il look molto vicino al marchio Lexus, un importante segnale del nuovo corso stilistico del gruppo. «Alla base del design - spiegano i progettisti - c’è la volontà di trasmettere una sensazione di dinamismo, energia e stabilità. Siamo tutti chiamati a una sfida grande come quella di creare un veicolo rispettoso dell’ambiente senza compromettere le prestazioni, il piacere di guida, il comfort e la sicurezza». Ricco ed elegante, poi, è l’abitacolo. Sullo stand troneggiano anche la iQ, ovvero - secondo Toyota - la più piccola vettura a quattro posti disponibile sul mercato (meno di 3 metri) e con gli scarichi di CO2 che partono da 99 grammi per chilometro. Vendite da fine anno e listino intorno a 13mila euro.

A proposito di «compatte» ecco l’Urban Cruiser, dallo stile crossover, con quattro ruote motrici e un motore turbodiesel 1.4 D-4D (133 grammi di CO2 per chilometro). È stato realizzato sulla base della Yaris e sarà commercializzato, a inizio 2009, con un posizionamento al di sotto del Rav4.

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