Politica

Tragedia per una lite tra amanti Muoiono una bimba e la nonna

FERITO Il nonno per salvarsi si è lanciato dalla finestra del terzo piano: è grave

Lerici (La Spezia)Rebecca aveva solo cinque anni e, abituata a svegliarsi davanti ai vertiginosi monti di Bardonecchia, da quel mare di Lerici era rimasta subito affascinata. Ultimamente mangiava poco, così i genitori avevano decisa di mandarla in vacanza in Liguria. È finita in tragedia. Colpa di un balordo che, per aver litigato con la fidanzata, intorno alle tre del mattino tra venerdì e ieri ha appiccato il fuoco nella sua casa e ha provocato un incendio che si è propagato anche all’alloggio del piano superiore, dove dormivano Rebecca e la nonna. Rebecca Gerasolo e Antonella Geracitano, 50 anni, sono morte così nel borgo marinaro a due passi dalla Spezia, in via Giacopello 24. Soffocate dal fumo. I soccorritori le hanno trovate abbracciate, nel bagnetto dell’appartamento divorato dal fuoco, dove avevano cercato una via di fuga. Le fiamme le avevano sorprese nel sonno e, prese dal panico, si sono infilate nell’unica stanza senza finestre. Con loro c’era anche il compagno della donna, Michele Cuscuna, 55 anni, che, però, per sfuggire alle fiamme si è gettato dal balcone del terzo piano ed è ricoverato in gravissime condizioni.
A provocare l’incendio sarebbe stato Matteo Acerbi, pregiudicato di 43 anni, tossicodipendente. E che, dicono in zona, vive di quello che capita. L’uomo era stato visto litigare con la convivente alle tre di notte sul molo di Lerici. Poi la donna si sarebbe allontanata, mentre lui sarebbe rientrato nella stanza dove abitava con lei nel piano ammezzato della palazzina, e per vendicarsi avrebbe dato fuoco al materasso, aprendo poi anche la bombola del gas della cucina che ha funzionato come un lanciafiamme.
Infine Acerbi è scappato, rifugiandosi a Tellaro, frazione poco lontana da Lerici, da dove per giunta poteva vedere il rogo. Agli inquirenti risulta proprio in quei momenti una telefonata al 113 dello stesso incendiario: «Aiutatemi, ho fatto un guaio». Intanto, avvertiti dai vicini, sul posto si sono recate due squadre di vigili del fuoco di Sarzana e della Spezia, pattuglie della volante della Spezia e dei carabinieri della compagnia di Sarzana. Ai pompieri che sono entrati nella palazzina si è presentata una scena orribile: Antonella teneva stretta tra le braccia la nipotina, in un estremo, inutile, tentativo di difenderla dalla fiamme. I vigili del fuoco hanno portato giù nonna e nipotina, i medici del 118 hanno tentato a lungo di rianimarle, ma non c’è stato nulla da fare. Per di più nell’appartamento c’erano altre bombole del gas che potevano esplodere.
Intanto nel vicolo accanto alla casa, i medici del 118 avevano raccolto Michele Cuscuna che si era gettato dalla finestra: sul suo corpo ustioni e fratture agli arti e al torace. Sono stati i vicini, immigrati pachistani, a vedere Cuscuna sul davanzale della finestra: hanno tentato, con una rete di protezione presa da un cantiere edile, di attutire la caduta, ma l’uomo ha fatto un volo di 12 metri e l’impatto è stato violentissimo.
Ieri mattina Acerbi è stato condotto in questura dove, assistito dal suo legale, ha preferito non rispondere: è accusato di omicidio plurimo e incendio doloso.
Ora due paesi piangono. Rebecca abitava nel pieno centro di Bardonecchia, con il papà Domenico, artigiano edile di 39 anni, e con la mamma Flavia Sgarrata, casalinga di 27 anni: quella con la nonna doveva essere solo una breve vacanza.

I genitori, sconvolti, sono subito partiti in auto ed è toccato alla mamma, nel primo pomeriggio di ieri, il compito straziante di riconoscere il cadavere della figlioletta nell’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia.

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