Cronache

Il tramonto degli arcobaleni della pace

Il tramonto degli arcobaleni della pace

Egr. Direttore, ho appreso con vero interesse dall'intervista rilasciata dal gen. F. Castagnetti (nomen omen?), responsabile italiano della Cellula Strategica presso il Dipartimento del Peace Keeping dell'Onu, che nel caso che una nostra pattuglia inciampasse per avventura in un'autocolonna carica di armi, inviate da qualche cortese Babbo Natale islamico a quegli esuberanti ragazzi Hezbollah, il compito di tale pattuglia - secondo le «robuste» norme di ingaggio accettate dal nostro governo - è quello di avvertire l'esercito libanese acciocché intervenga con la consueta energia e solerzia a requisire la «merce» o a chiudere (con gli appositi sigilli di ceralacca?) il bunker abusivo.
Nel frattempo noi cittadini e contribuenti possiamo stare sicuri, secondo il gen. Castagnetti, che l'autocolonna o la postazione militare resteranno lì, ferme e buone, fino al sopraggiungere certamente tempestivo dell'agguerrito Esercito libanese, quasi come la Banda Bassotti all'apparire del commissario Basettoni.
Al cittadino e contribuente però potrebbe venire un dubbio piccolo piccolo: non sarebbe stato forse meno dispendioso e più pertinente, invece che inviare 2000 e passa soldati italiani dei migliori con cinque delle più belle e moderne nostre navi da guerra, spedire in Libano un adeguato contingente di Vigili Urbani armati di blocchetti-multa e magari anche, per i casi estremi, di carro-attrezzi e ganasce ferma-auto per immobilizzare i camion carichi di armi o sanzionare i bunker non in regola con l'Ici, le norme catastali e quelle relative al porto d'armi.
Risparmiando qualche soldino sul costo della missione si sarebbe potuto peraltro offrire in omaggio un abbonamento agli Albi di Topolino a tutti i ministri e ai loro seguaci all'Onu affinché potessero in futuro con ulteriore e maggiore pertinenza studiare, programmare e condurre nuove e gloriose missioni di pace per il divertimento del mondo intero.

Con stima e simpatia.

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