Loncoematologia pediatrica dell'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, Policlinico San Matteo di Pavia diretto dal dottor Giovanni Azzaretti, ha effettuato, sotto la guida di Franco Locatelli, un secondo trapianto di sangue cordonale dopo procedura di espansione in vitro, effettuata presso la Cell factory dell'Ospedale Maggiore, Policlinico di Milano. La procedura di espansione è stata coordinata dal dottor Paolo Rebulla e dottoresse Lorenza Lazzari e Rosaria Giordano. La paziente trapiantata è una bambina di 7 anni affetta da una malattia genetica, l'anemia a cellule falciformi, patologia che espone i pazienti che ne sono affetti a gravi, talora fatali, complicazioni, anche di ordine neurologico. L'anemia a cellule falciformi è definitivamente guaribile solamente attraverso il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche. Il sangue cordonale impiegato per il trapianto era stato raccolto, criopreservato e conservato presso il Servizio di immunoematologia e trasfusione del nosocomio pavese, diretto dalla dottoressa Laura Salvaneschi. Un terzo delle cellule staminali contenute nell'unità utilizzata sono state trasferite dai medici pavesi alla Cell factory di Milano, dove in 15 giorni si è proceduto all'amplificazione del loro numero. Alla fine del processo il numero di cellule staminali presenti era di 20 volte superiore rispetto a quello dell'inizio della coltura. Il decorso clinico della piccola paziente post-trapianto è stato ottimale e si è osservato un precoce recupero. Già a partire dalla ventesima giornata dal trapianto, la piccola paziente ha ottenuto valori di globuli bianchi ampiamente protettivi rispetto a rischi infettivi e due giorni dopo si sono documentati i primi segni di significativa produzione di globuli rossi. Il recupero di una conta piastrinica protettiva (cioè stabilmente superiore ai 30.000 elementi per millimetro cubo) si è osservato alla 30ª giornata. Questa seconda felice esperienza inerente l'impiego di cellule staminali del sangue placentare sottoposte a procedura di moltiplicazione in laboratorio, frutto del lungo lavoro avviato più di 5 anni orsono con il coordinamento del professor Girolamo Sirchia, al tempo direttore della Banca di Sangue placentare di Milano e della Cell factory, fornisce ulteriore impulso ai programmi di trapianto di cellule del cordone ombelicale in soggetti di peso corporeo elevato.
Il successo ottenuto conferma la possibilità di sinergie fra i più qualificati gruppi di ricerca italiani e le reti collaborative di numerosi ospedali di riferimento della Sanità pubblica possano trovare spazio applicativo in approcci innovativi di ricerca clinica traslazionale.gloriasj@unipr.it
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