Cronaca locale

Trasloco dell’Ortomercato: i grossisti sulle barricate

Frutta e verdura, fiori, ma anche ristoranti e negozi di prodotti tipici. É uno dei tre progetti(insieme alla Cittadella della giustizia o la Città della tecnologia) che l’amministratore delegato della società che gestisce l’evento ha annunciato per il «dopo Expo», cosa resterà sulle ceneri dell’esposizione nella vasta are di Rho-Pero. Presto partirà una consultazione. E Lucio Stanca ha parlato di lasciare in eredità la Città del gusto, a cui si accompagnerebbe il trasloco dell’Ortomercato di via Lombroso. «Ci auguriamo che sia un pour parler - tuona Mario Esposito, che rappresenta i grossisti dell’ortofrutta - siamo del tutto contrari. È un’operazione che danneggerebbe gli operatori, abbiamo l’esempio dei nuovi mercati generali di Bologna o Roma». Premesso che «il sindaco Letizia Moratti in campagna elettorale ci aveva garantito che l’ortomercato non si sarebbe trasferito altrove e qualsiasi ipotesi sarebbe stata condivisa, mentre questa è spuntata dal nulla senza che fossimo avvertiti». Secondo: «Se ci spostassimo a Rho, non oso immaginare il danno, visto che le derrate arrivano da sud e ci sarebbe un pesante impatto sulla circolazione. E rischieremmo di perdere molti dei dettaglianti che affluiscono in via Lombroso per gli approvvigionamenti». I grossisti potrebbero lanciare un segnale forte della loro contrarietà in sede di assemblea, lunedì 11, bocciando il bilancio della Sogemi («il voto potrebbe non essere positivo», ammette). Pesano anche le proteste per le ristrutturazioni degli spazi promesse e non mantenute dalla società che gestisce per conto del Comune l’Ortomercato. Ragion per cui, in assenza di garanzie e un piano industriale condiviso, oltre al no potrebbe andare avanti ancora a lungo lo sciopero dell’affitto scattato da parte di una sessantina di operatori circa un mese fa. Rispetto all’anno prima, Sogemi chiude il bilancio 2008 con una perdita operativa pari a 6,8 milioni di euro (nel 2007 era stata di 1,6 milioni sull’anno precedente), anche se la cessione di un’area ha portato comunque ad un utile netto di 8,5 milioni.
Portavoce della protesta è il capogruppo della Lega Matteo Salvini, che chiede «un incontro urgente al sindaco e al presidente di Sogemi Roberto Predolin, prima dell’assemblea». Teme che dietro al trasloco dei mercati generali ci sia «il rischio di una speculazione sull’area che resterebbe libera, 900mila metri quadrati a dieci minuti dal centro, è molto appetibile e infatti ci sono già tanti “appetiti”, non vorremmo che circolassero anche perizie che sottostimano il valore di quella superficie». Soprattutto: «Il trasloco a Rho rischia di danneggiare i grossisti e a ruota i negozi al dettaglio e i mercati settimanali della città, a tutto vantaggio dei super».

Dunque: «Se le voci del trasferimento saranno confermate, dichiareremo battaglia».

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